La protesta delle emittenti locali contro la cancellazione delle provvidenze per l’editoria, inopinatamente proposta dal governo in sede di conversione in legge (n. 25/2010) del DL "Milleproroghe", sta, forse, sortendo il suo effetto.
Se è vero che non in tutte le regioni le emittenti locali stanno portando avanti con la medesima intensità la trasmissione degli spot di protesta (in Sicilia la maggior parte delle stazioni li mette in onda; nel Lazio, nelle Marche, in Piemonte, in Puglia e Basilicata la programmazione è intensa, ma altrettanto non è, per esempio, in Lombardia e nel Veneto), il Governo Berlusconi, spaventato dall’evidente calo di popolarità a causa delle infelici azioni adottate per fronteggiare i pasticci elettorali, starebbe seriamente pensando ad una opportuna retromarcia. "Non escludiamo che il DL incentivi contenga i fondi per l’emittenza radio e tv tagliati dal decreto milleproroghe", ha infatti annunciato ai microfoni di CNRmedia il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, confermando le voci che già circolavano da qualche giorno. "Il governo, in particolare il dipartimento er l’editoria, è intenzionato a ripristinare i fondi", ha sottolineato il sottosegretario, spiegando che "Nel DL incentivi c’è una norma che viene incontro a queste realtà soprattutto per quanto riguarda gli investimenti pubblicitari. Penso che un intervento in questa direzione sarà condiviso dal consiglio dei ministri. Nella bozza del DL incentivi non c’è ancora il ripristino perché ci stiamo ancora ragionando". Un messaggio accolto però tiepidamente dalle emittenti locali, che non paiono interessate a dare ad esso particolare credito, almeno finché dagli annunciati propositi l’esecutivo non mostrerà di essere sceso ai fatti. E ciò anche in considerazione del comportamento imperdonabile dimostrato dal Governo in occasione della conversione in legge del Milleproroghe, allorquando, senza alcun confronto con le rappresentanze delle emittenti, fu deciso, con un vero e proprio blitz, di cancellare le contribuzioni che da oltre venti anni accompagnavano le emittenti impegnate nell’informazione. Le radio e tv locali hanno quindi fatto sapere a Saglia che la loro protesta continuerà, immutata per intensità, finché non ci sarà l’assoluta certezza di un ripristino dei fondi totale e non parziale, come invece parrebbe si voglia fare con erogazioni contributive sotto altra forma. (A.M. per NL)