“Il fatto che il divieto previsto dalla legge Gasparri per le tv nazionali di comprare giornali quotidiani sia stato prorogato di soli 3 mesi la dice lunga sull’attenzione che il governo pone al pluralismo dell’informazione, in un Paese già segnato da uno squilibrio tra tv e stampa che non ha eguali in Europa".
Lo denuncia la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), secondo la quale il fatto che "l’allungamento di questa proroga debba dipendere da una decisione del Presidente del Consiglio è una manifestazione talmente evidente del conflitto di interessi che non può essere accettata". "C’era un tempo lontano – continua la nota della Federazione – in cui l’onorevole Berlusconi, quando in Consiglio dei Ministri si discuteva di sue aziende, si faceva almeno lo scrupolo di uscire dalla sala. Tra tre mesi Berlusconi si ritroverà con la penna in mano, per decidere se apporre o no una firma che può avere conseguenze pesantissime sulla residua autonomia dell’editoria italiana”. (A.M. per NL)