L’Italia è una Repubblica fondata sulla provvisorietà. L’ennesima esibizione di un principio che andrebbe annoverato tra le consuetudini di rango costituzionale arriva dalla vicenda delle interferenze internazionali.
Anziché affrontare una volta per tutte il problema, si preferisce nascondere lo sporco sotto il tappeto. In questo caso rimandando di qualche mese lo spegnimento dei canali incompatibili, raschiando il barile frequenziale – attingendo alle frequenze di Torriglia (quelle che tutti vogliono ma nessuno piglia) dell’ex dividendo -, cercando di malamente compatibilizzare l’incompatizzabile ed aumentando di quel tanto che non basta il monte eutanasiatico degli indennizzi. Risultato: agonia prolungata del comparto tv locale di un anno, vicinanti sempre più convinti della nostra inaffidabilità e orizzonte degli eventi a 4 mesi.