La Delibera 149/22/CONS di Agcom tesa a sostenere la necessità di dare rilievo ai servizi di media audiovisivi d’interesse generale presenti sul DTT (cosiddetta prominence), contrastando la tendenza degli OTT a presidiare i telecomandi attraverso tasti dedicati per l’accesso a piattaforme streaming preferenziali, offre una grande possibilità: quella di spingere per l’adozione di LCN armonizzati sulle varie piattaforme.
LCN unici per vedere il medesimo programma tv, sia esso diffuso via etere che in streaming. Una facilitazione enorme per i fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) e per gli utenti che, digitando un LCN del DTT sul telecomando, potranno vederlo anche in streaming.
Le premesse dell’intervento Agcom sulla prominence dei contenuti d’interesse generale
Ricordiamo che l’iniziativa di Agcom prende atto della rilevanza della reperibilità dei contenuti in un contesto caratterizzato, grazie alla digitalizzazione ed alla diffusione della trasmissione su IP, da una vastità ed una frammentazione dell’offerta in cui non sempre risulta agevole identificare i contenuti rilevanti per la formazione dell’opinione pubblica.
Figli di un telecomando minore
In realtà, al di là della decisione dei produttori di televisori di inserire sui telecomandi tasti preferenziali per l’accesso ai contenuti streaming di Netflix, Prime Video, Disney, ecc. (già avvenuta è quindi difficilmente contrastabile), la contromossa di operatori di rete DTT e FSMA dovrebbe essere non già quella di affrontare una difficile guerra sulle icone presenti nei vari bouquet delle smart tv, ma di armonizzare gli LCN.
Il rischio del Piano LCN autoctono del produttore del tv
Neutralizzando il rischio che la gestione LCN su IP passi ai produttori tv, come su alcuni modelli di televisori di case che dispongono di piattaforme proprie (come Samsung o LG) sta già accadendo.
I tempi sono maturi per gli LCN armonizzati
Poco meno di due anni fa, su NL, Marco Pellegrinato (Mediaset), aveva spiegato che “grazie alle tecnologie FTTH, i broadcaster potranno distribuire i propri canali televisivi anche attraverso le reti IP. Ma è grazie allo standard DVB-I, pubblicato nel novembre del 2019, che tale distribuzione su ricevitori TV dotati di front-end DVB-I, potrà effettivamente fornire servizi di TV lineare live con la medesima user experience del broadcasting DTT o SAT”.
Prominence SMA di interesse generale. Sul telecomando
In sostanza, tale tecnologia consente di sfruttare la numerazione LCN del digitale televisivo terrestre per vedere gli stessi canali via IP. Non a caso, in altri paesi europei, l’armonizzazione degli LCN dei router dei fornitori di connettività e broadband tv con quelli del DTT ha favorito il passaggio non traumatico dalla tv terrestre a quella sulle smart tv.
DVB-I
La piattaforma DVB-I, già contenuta nella versione di UHD Book 2.0, pubblicato a fine 2020 da HDFI, spiegava Pellegrinato a NL, “consente proprio l’utilizzo non solo della numerazione LCN diversificata per piattaforma, ma anche la medesima interazione con gli altri servizi broadcasting tradizionali come il Parental Control, il Program & Next e molte altre facilities già presenti sui telecomandi dei TV sul mercato. DVB-I integra inoltre la medesima interattività HbbTV alla stessa stregua delle applicazioni oggi trasmesse oggi in broadcast, migliorando ulteriormente l’esperienza utente e l’integrazione seamless tra broadcast e broadband”.
Aggiornamenti
“La distribuzione su Internet o sulle reti IP dovrà necessariamente affrontare sin da ora il tema dell’aggiornamento tecnologico delle reti IP delle Telco, degli Internet providers e delle Content Delivery Network per diffondere correttamente i canali televisivi live”, concludeva l’intervistato.
L’occasione
Ecco, ora la delibera Agcom 149/22/CONS per la tutela della prominence dei SMA di interesse generale appare l’occasione perfetta per sensibilizzare il regolatore sulla necessità di attuare tale armonizzazione LCN.