Confindustria Radio Tv, il principale sindacato degli editori televisivi italiani, ha colto l’importanza della cd. prominence dei servizi di media audiovisivi di interesse generale. Sebbene in ritardo di qualche anno, con un gap (il 50% delle tv è smart) la cui colmabilità è tutta da verificare. E con idee a nostro avviso non del tutto chiare.
E ciò nonostante se ne stia discutendo da tre anni prima della pandemia.
Vediamo cosa è successo in questi giorni.
Confindustria Radio Televisioni e l’Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati (AIRES) hanno diffuso un comunicato in cui “chiedono ai produttori di apparati TV di includere una tastiera numerica nei telecomandi in vendita sul territorio nazionale, o di offrire l’opzione di un telecomando con tastiera numerica in cambio o in aggiunta”.
Telecomando al centro
“In attesa che la prominence venga declinata sulle interfacce connesse“, CRTV e AIRES (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati) sottolineano “che il telecomando resta un elemento centrale per garantire la giusta visibilità e accessibilità all’offerta radiotelevisiva online, e richiedono iniziative al riguardo”.
Il peso della tv lineare (secondo il sindacato Confindustria RTV)
Secondo Confindustria Radio Tv, andrebbe tenuto conto che “oltre il 90% del tempo di visione della popolazione rimane dedicato alla TV lineare, che offre gratuitamente al pubblico oltre 100 canali nazionali e un consistente numero di canali locali sul digitale terrestre: un’offerta generalista, tematica e di prossimità molto ricca e varia”.
Mah…
Un dato, quello del 90% del tempo dedicato alla tv lineare, su cui manifestiamo più d’una perplessità (qualcuno crede veramente che a Netflix & C. sia dedicato solo il 10% del tempo?), ma che, secondo Confindustria TV, determinerebbe in capo alla stessa “una rilevanza e un’accessibilità prioritarie sulle nuove interfacce e sul telecomando, lo strumento “tradizionale” con cui si accede all’offerta televisiva”.
Richiesta
CRTV e Aires, conseguentemente, “chiedono quindi di intervenire affinché i produttori di apparati (spesso globali), qualora non vogliano o non possano adeguare il proprio hardware al mercato italiano – nonostante si tratti di mercato grande, e come tale poco standardizzabile – diano la possibilità di scegliere il tipo di telecomando (con o senza tasti numerici).
… che ormai sa di supplica
Ovvero, nel caso questo non sia possibile, offrano l’opzione aggiuntiva del telecomando con tasti numerici incorporati a costo zero o a prezzo calmierato”.
La stalla ed i buoi
Un po’ tardi, come dicevamo, visto che qui ne parliamo almeno dal 2017 e con progressiva intensità. Ma meglio che mai.