La famiglia più celebre e più gialla del mondo ha rinnovato il contratto per altri due anni con la Fox confermando la popolarità che la contraddistingue e accompagna da quasi vent’anni. La creazione di Matt Groening batte ogni record di longevità.
Mitico! urlerebbe Homer J. Simpson. Ciucciatevi il calzino! direbbe Bart. Diversa sarà stata l’esclamazione di Matt Groening, ma l’intenzione di celebrare qualcosa di “forte” si intuiva lo stesso. La Fox ha infatti recentemente rinnovato il contratto con la famiglia più popolare e spassosa del mondo, per trasmettere, almeno per altri due anni, le venture di cui sono da vent’anni protagonisti inconsapevoli. I Simpson sono il cartoon televisivo più longevo del mondo, con oltre 400 episodi, oltre 19 serie tv, un film diffuso quasi in tutto il globo e una sequela di premi da far invidia anche al più anziano e conosciuto attore di Hollywood. Trasmessi dal ’91 anche in Italia, prima su Canale 5, poi su Telelombardia e Junior Tv, poi ancora su Mediaset e Fox (sul canale 110 di Sky vengono replicati fino a 4 volte al giorno), I Simpson hanno conquistato il pubblico come nessun’altro cartoon al mondo, creando un genere dal quale più volte è stato preso spunto, ma senza lo stesso successo. Non ci sono riusciti I Griffin (The Family Guy), non ci sono riusciti i bambini di South Park, non ci si sono nemmeno avvicinati gli umanoidi di Futurama, alternativa creazione di Groening che ha goduto di popolarità solo tra i più giovani perché palesemente incapace di raggiungere gli afecionados alla vita di Springfield. Citando le parole scritte da Michele Serra per Repubblica il “merito di Groening e del suo staff è aver saputo custodire la loro raffinata intuizione satirica anche dentro la dozzinalità industriale della produzione televisiva”. Intuizione che si riconosce puntata dopo puntata nella ottusità inconsapevole di Homer, nella cattiveria gratuita di Bart, nell’apparente moralismo di Marge e nella saggezza (scaltrezza?) di Lisa. Quattro personaggi che costituiscono la tipica famiglia media americana, negli anni diventata la tipica famiglia media di tutto il mondo occidentale, per la quale molti si sono adoperati nel tentativo di analizzare la particolare impronta psicologica che caratterizza ognuno degli omini gialli dell’imprecisata (almeno geograficamente) Springfield. E nemmeno il nome della città di Springfield è stato scelto a caso: gli Stati Uniti contano infatti 71 cittadine con lo stesso nome in 36 diversi stati. Motivo per cui Groening e compagni, con l’obiettivo di creare la parodia dell’uomo medio statunitense, ha scelto questo “terreno primaverile” per ambientare i migliori difetti dell’uomo del ‘900. (Marco Menoncello per NL)