I Maya hanno errato la previsione: il 21/12/2012 è passato e noi siamo ancora qua, più o meno sani e non tanto salvi (almeno sul piano economico-finanziario).
Chi però non è ne’ salvo ne’ tantomeno sano, sono le tv locali delle aree interessate al nuovo switch-off definitosi questo mese. Un disastro largamente quanto inutilmente annunciato, che ha investito anche la RAI, per un paio di giorni oscurata su Milano e molte altre province lombarde e piemontese a causa di un inammissibile errore di pianificazione centrale. E’ infatti successo che il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni ha assegnato ad una tv locale piemontese (per le province di Biella, Asti, Alessandria, Novara e Vercelli) lo stesso canale (23 UHF) attribuito alla concessionaria pubblica dalla postazione di Monte Penice (la principale utilizzata da RAI per il servizio su Lombardia e parte del Piemonte) per l’utilizzo da un sito limitrofo ed essenzialmente con la medesima portata diffusiva. Risultato: l’incolpevole tv locale (che pare avesse invano avvertito i vertici ministeriali dell’incompatibilità radioelettrica che si sarebbe generata con la nuova attribuzione frequenziale) ha annerito la ricezione RAI su un ampio territorio, senza peraltro avere la possibilità di farsi vedere. E, dulcis in fundo, si è pure vista notificare un provvedimento di disattivazione per interruzione di servizio pubblico da funzionari proprio di quel dicastero che la frequenza incompatibile aveva assegnato. Un caso forse limite, emblematico, comunque, della superficialità con cui è stata gestita questa ennesima transizione.