I nuovi sistemi di comunicazione on-line costituiscono la nuova frontiera del business. Ormai si parla con insistenza di Web 2.0, nel quale la partecipazione degli utenti ha reso difficile distinguere fra chi è produttore di contenuto e chi spettatore, tanto che il quotidiano londinese “Times” ha dedicato ai blogger e a tutti coloro che scrivono e vivono in rete la sua copertina con il titolo di uomo dell’anno.
Tutto ciò potrebbe costituire fonte di soddisfazione per chi vi opera, soprattutto a dispetto di chi tempo fa non credeva che sarebbe potuto accadere. Ad ogni modo non si può evitare di notare come tutto questo sia fonte di complessità e ponga notevoli problemi agli operatori della rete e della comunicazione in genere. Come si può infatti porre dei limiti a questo mondo frenetico e magmatico? Chi a questo punto ha il dovere e l’onere del controllo? Dove finisce il professionista ed inizia il semplice appassionato? E ancora, non dimentichiamoci che esiste un motivo per cui i motori di ricerca sono da sempre la seconda applicazione in rete dopo la posta elettronica. Per questo il fatto che tutti si possano scambiare a grande velocità informazioni attraverso sistemi veloci e quasi automatici e che i video dei telegiornali a volte siano anticipati e propagati da You Tube crea nuove sfide, moltiplicando e riflettendo all’infinito l’informazione, intesa nel senso più ampio del termine. Nello specifico questa velocità richiede nuovi professionisti che conoscano questi meccanismi e sappiano selezionare in questo mare in tempesta l’informazione, il dato, la notizia che serve di volta in volta a quella esigenza cui sono chiamati a rispondere. Un pò giornalisti e un pò informatici, con un pizzico di spirito manageriale, i nuovi protagonisti della rete, del futuro web 3.0 o come altro si chiamerà, saranno coloro che riusciranno a governare e guidare le migliaia di fonti senza però reprimere la forza creativa di chi le produce. In parte ciò è una rivincita dell’uomo e del suo discernimento, non c’è infatti motore di ricerca semantico che possieda la ricchezza del pensiero umano. Per questo il nuovo professionista del web dovrà conoscere al meglio gli strumenti della ricerca, indispensabili per fare fronte alle quantità, ma poi essere in grado di distinguere con la propria testa cosa gli prospetta di fronte. Non è una sfida semplice ma proprio per questo è quanto mai accattivante. (M.P. per NL)