“Giungono alla Fnsi continue segnalazioni di corsi di preparazione per addetti stampa, che offrono anche tirocini post-corso, nei cui bandi non viene chiarito un aspetto fondamentale dal punto di vista professionale e cioè che per svolgere l’attività di addetto stampa occorre appartenere alla categoria dei giornalisti".
Inizia così una nota odierna della Federazione Nazionale della Stampa Italiana che ricorda come il predetto principio generale "è addirittura affermato, per la pubblica amministrazione, da una legge dello Stato: la legge 150 del 2000". "Al di là di roboanti annunci, false prospettive e costi spesso esagerati, dietro questi corsi si cela, il più delle volte, una sostanziale ignoranza delle vere problematiche degli uffici stampa e delle loro implicazioni professionali e deontologiche", spiega l’ente esponenziale. "Infatti – continua la FNSI – in troppi casi nei programmi di questi corsi sono ricomprese materie che poco hanno a che fare con la professione giornalistica, come il marketing, la promozione e la pubblicità, lasciando intendere che anche queste attività possano essere ricomprese nella responsabilità dell’Ufficio stampa. Pur trattandosi di ambiti professionali assolutamente rispettabili esse, però, contrastano nettamente con l’etica giornalistica, codificata da norme di legge e da carte deontologiche". La Federazione nazionale della stampa italiana invita pertanto "le Associazioni regionali, d’intesa con gli Ordini locali, a vigilare ed intervenire di fronte al proliferare di iniziative il cui risultato, spesso, è solo quello di creare confusione, improbabili aspettative di lavoro e incerte qualifiche professionali”. (M.L. per NL)