Quello dell’avvocato è, sicuramente, un mestiere di prestigio. Il percorso da affrontare per diventarlo non è tra i più semplici, anche se permette di accedere a molte opportunità di lavoro, in Italia come all’estero. Ma quali sono i requisiti di un ottimo esperto di diritto e quali gli strumenti per far carriera?
Diventare avvocato: l’iter da seguire
Il primo passo da compiere per accedere alla professione è ottenere un titolo di studi accademico in Giurisprudenza, a ciclo quinquennale. Da qualche anno a questa parte si possono frequentare dei corsi di laurea online regolarmente riconosciuti dal MIUR, perfetti per chi lavora o ha altri impegni oltre allo studio.
Il tirocinio
Una volta terminato il ciclo quinquennale, bisogna fare un tirocinio di 18 mesi presso un avvocato iscritto da almeno cinque anni all’Albo (dominus). Prima dell’esame di Stato, il praticante deve aver seguito dei corsi e partecipato ad almeno 20 udienze, alle quali può presenziare da solo a partire dal sesto mese, in sostituzione del dominus.
Iscrizione senza esame
Tuttavia, in qualche caso i candidati hanno l’opportunità di registrarsi all’Albo senza sostenere le prove per l’abilitazione. Possono farlo gli avvocati di Stato, i docenti universitari in materie giuridiche in carica da cinque anni e i magistrati.
Opportunità di lavoro per i laureati in Legge
Quelle dell’avvocato, del giudice o del notaio sono tra le carriere più ambite dagli aspiranti dottori in Giurisprudenza, ma non si tratta delle uniche strade percorribili dopo gli studi. Una volta finita l’università, il neolaureato ha tante altre possibilità davanti a sé.
Ruoli
I ruoli spaziano dall’insegnante nelle scuole superiori o anche presso gli atenei universitari al consulente del lavoro per le aziende, per arrivare al commissario di Polizia, all’ambasciatore, al giurista d’impresa e a numerose mansioni presso le istituzioni dell’UE.
Lingue
In quest’ultimo caso, la conoscenza di almeno due lingue europee oltre all’italiano è indispensabile, per occupare i posti vacanti in Consiglio, in Parlamento e nelle relative Agenzie. Costituisce titolo preferenziale la frequenza di master e corsi di perfezionamento.
Le app più utili per i giuristi
In un mondo sempre più all’insegna del digitale, software e applicazioni rappresentano uno strumento di cui non si può fare a meno, specialmente in campo penale. Servono per organizzare correttamente il flusso d’informazioni e rendere più efficiente il lavoro, riducendo al minimo errori e tempistiche.
TextExpander, Lexscripta, Ulysses
Tra le app più interessanti c’è TextExpander, a pagamento, che serve per abbreviare i tempi di scrittura e redazione di atti giuridici, mentre Lexscripta è free ed è molto utile per verificare gli aggiornamenti relativi alle disposizioni in vigore. Ulysses, invece, è una sorta di archivio per i documenti, mentre Toga consente di gestire in maniera ottimale i vari fascicoli, caso per caso.
Nessuna scorciatoia
Grazie a tali strumenti, ogni avvocato potrà dedicarsi al meglio al proprio mestiere, che esige una preparazione adeguata e che non consente scorciatoie. Dopotutto, si fanno garanti della giustizia, spesso con ruoli di spicco in Italia come all’estero. (E.G. per NL)