Dopo la denuncia di due avvocati di A.L.T. (Assistenza Legale per Tutti) sanzionati per comportamenti non conformi alla correttezza e il decoro. Il procedimento dovrà accertare se, con la decisione adottata, l’Ordine abbia realizzato un’intesa restrittiva della concorrenza finalizzata ad impedire l’utilizzo di leve competitive da parte dei professionisti. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 18 giugno 2009, ha deciso di avviare un’istruttoria per verificare se la decisione adottata dall’Ordine degli Avvocati di Brescia di sanzionare alcuni colleghi di Milano ideatori dell’iniziativa A.L.T. (Assistenza Legale per Tutti) costituisca un’intesa restrittiva della concorrenza. Il procedimento è stato avviato alla luce di una segnalazione di due avvocati, ideatori dell’iniziativa medesima, che erano stati sanzionati dall’Ordine degli Avvocati di Brescia per comportamenti non conformi alla correttezza e al decoro. A.L.T. propone un servizio di carattere tradizionale, che va dalla semplice consulenza su singole questioni di rilevanza giuridica, all’assistenza giudiziale. Caratteristica dello studio A.L.T. è però l’essere “aperto su strada”, in locali che affacciano sulla pubblica via. Per questa ragione, analogamente ai negozi, lo studio è dotato di una vetrina e di una insegna che forniscono alcune informazioni di carattere generale sulle caratteristiche delle prestazioni professionali offerte e sulle quali viene pubblicizzata la possibilità di fruire di una prima consulenza di carattere gratuito. Proprio queste caratteristiche particolari sembrerebbero all’origine del provvedimento sanzionatorio (la censura) deciso dal Consiglio di Brescia al quale il Consiglio dell’Ordine di Milano aveva trasmesso gli atti, essendo uno degli avvocati sottoposti al procedimento disciplinare consigliere dell’Ordine degli avvocati avente sede presso la Corte d’Appello di Milano. L’Ordine di Brescia ha infatti sanzionato, con la censura, i due avvocati per “avere, al fine di acquisire rapporti di clientela, posto in essere condotta non conforme a correttezza e decoro, consistita nell’aver aperto in Milano, viale Abruzzi 67, sotto la suggestiva insegna A.L.T. Assistenza legale per tutti, un ufficio direttamente affacciato sulla via pubblica alla cui porta di ingresso è applicata una scritta, a caratteri vistosi, recante l’indicazione ‘Prima Consulenza Gratuita’”. L’istruttoria dell’Antitrust dovrà verificare se l’intervento dell’Ordine – realizzato mediante la censura e tramite l’adozione di tutti gli atti e l’invio di tutte le comunicazioni a questa prodromici – sia stato finalizzato a impedire che gli avvocati iscritti agli albi di Brescia e di Milano esercitino la propria attività avvalendosi delle diverse leve concorrenziali introdotte anche nella professione forense dalla legge, quali la libera determinazione del compenso, lo strumento pubblicitario e il rapporto tra professionista e cliente.