Endemol è la regina dei produttori di contenuti televisivi. A giudicare dalla mole di programmi e dal loro seguito, non v’erano dubbi. A confermarlo è un’indagine pubblicata questo mese dal periodico mensile “TiVù”, che ha fatto i conti in tasca alle varie case di produzione che creano e distribuiscono i programmi televisivi, dalle fiction ai format come “Affari tuoi” o “L’Isola dei Famosi”. La società italiana del gruppo internazionale Endemol, entrato quest’anno nell’orbita Mediaset (scatenando un’assurda situazione di dipendenza della Rai dal proprio maggiore antagonista), stravince su tutti, in ciascuno dei campi della ricerca. La produttrice di “Affari tuoi” e “Che tempo che fa”, salita alla ribalta nazionale dopo l’exploit del “Grande Fratello”, domina la concorrenza dal punto di vista del valore di produzione con 127 milioni, staccando di molto il secondo classificato, LuxVide, che ne accumula “appena” 76 e Magnolia spa, con 67 milioni. Data la mole delle produzioni Endemol, però, non stupisce il dato che il valore della produzione sia nettamente maggiore rispetto ai concorrenti, così come non sorprende che anche nella casella dei ricavi questa non abbia rivali: 102,8 milioni ricavati, a fronte dei 75 guadagnati da LuxVide e i 63 di Magnolia, che si conferma sul gradino più basso del podio anche in questa mini-classifica, staccando di 15 milioni Grundy Italia (“Un posto al sole”, “Casa Vianello” i titoli principali). La casa fondata da Giorgio Gori e controllata da De Agostini occupa la medesima posizione anche per quel che concerne il risultato dell’utile d’esercizio. Davanti, però, questa volta non ha il solito duo “acchiappatutto”, o meglio, Endemol è sempre in testa (con 8,8 milioni), confermando il proprio stradominio ed dando valore al grosso investimento operato da Mediaset, mentre la piazza d’onore spetta a Taodue che, grazie ad un exploit inatteso, riesce ad ottenere 8,2 milioni di utili con “soli” 28,8 di ricavi. La società di Piero Valsecchi, produttrice di “Distretto di polizia” e de “Il capo dei capi”, ha un contratto d’esclusiva con Mediaset, e solo per quanto riguarda la fiction. Data la nicchia occupata, che la posiziona al settimo posto in quanto a valore di produzione, stupisce la produttività di questa società, motivata, probabilmente, dal successo riscosso dalle proprie produzioni: “Il capo dei capi”, ad esempio, ha realizzato share medi del 33-35%, senza rivali per tutte le puntate in cui è andato in onda, meno l’ultima, in cui ha dovuto giocarsela con il “mostro” Benigni (sublime il suo V canto, che ha battuto, seppur di poco, la fiction su Totò Riina) e con un dignitoso Santoro, che ha realizzato una media del 15-20% di share, subito dietro a questi due fuoriclasse. Per quanto concerne, infine, la variazione economica rispetto all’anno precedente, non sono disponibili i dati di Endemol, mentre Magnolia registra un +86% di tutto rispetto. Crolla, invece, Einstein Multimedia (produttrice, tra gli altri, di “Passaparola”), che perde il 62% e chiude l’anno in rosso, con una perdita di 667,9 mila euro. (Giuseppe Colucci per NL)