di Chiara Ilaria Risolo, Dottore in giurisprudenza
da Il Quotidiano Giuridico – Quotidiano di informazione e approfondimento giuridico N 24/10/anno 2007
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha precisato che l’eccessiva durata di un procedimento civile non può essere spiegata dallo Stato rispondente con la constatazione che in un ufficio giudiziario vi è un cronico cumulo di lavoro arretrato e che essa può essere piuttosto addebitata alla condotta del ricorrente che ha tentato di riformulare l’originaria domanda rigettata dall’organo giudiziario competente. Spetta agli Stati contraenti organizzare il proprio sistema affinché i suoi organi garantiscano i principi della Convenzione europea relativi al processo equo.
(Corte europea dei diritti dell’Uomo Sentenza, Sez. II, 09/10/2007, n. 30132/04)