“Internet ha messo in discussione gli strumenti di tutela messi a punto dalla normativa sulla protezione dei dati e la sfida principale che oggi ci troviamo davanti è quella di pensare nuove regole che aiutino noi, ma soprattutto le nuove generazioni, ad affrontare le nuove realtà”.
Queste parole, pronunciate dal Garante della Privacy, Francesco Pizzetti, in occasione della Conferenza internazionale delle Autorità di protezione dati tenutasi dal 27 al 29 ottobre a Gerusalemme, riassumono le preoccupazioni avvertite oggi dai Garanti con riguardo all’incapacità della legislazione attuale di tutelare la privacy delle nuove generazioni. Nell’epoca dei social network, dei motori di ricerca, degli smart phone e della "profilazione” telematica dei navigatori, secondo Pizzetti occorre “individuare quali misure di sicurezza e quali modalità di erogazione dei servizi dovranno essere adottate per garantire un’elevata tutela dei diritti degli individui”. La riforma degli strumenti normativi attuali al fine del loro adeguamento all’evoluzione tecnologica è stata avviata anche dalla Commissione Europea, che ha annunciato l’approvazione, nel prossimo anno, di una nuova normativa sulla privacy, volta a sostituire la vigente, risalente al 1995. Tra le novità previste anche il riconoscimento del “diritto all’oblio”, che consentirà all’utente la cancellazione definitiva del proprio profilo. “La protezione dei dati personali e’ un diritto fondamentale – ha dichiarato Viviane Reding, Vice Presidente della Commissione Europea, responsabile per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza – Per garantirlo abbiamo bisogno di norme chiare e coerenti sulla protezione dei dati. Dobbiamo inoltre aggiornare la nostra legislazione perché faccia fronte alle sfide poste dalle nuove tecnologie e dalla globalizzazione. L’anno prossimo la Commissione presenterà una proposta legislativa per rafforzare i diritti delle persone, eliminando allo stesso tempo la burocrazia allo scopo di assicurare la libera circolazione dei dati nel mercato unico”. L’Unione Europea ha dunque deciso di intervenire contro l’uso improprio dei dati nel mondo del web. Tra gli obiettivi a cui punterà la futura regolamentazione vi è la previsione, in capo ai gestori dei servizi, dell’obbligo di garantire alle persone interessate una chiara informazione sulle modalità, sullo scopo, sulla durata del trattamento dei loro dati. Gli utenti, inoltre, dovranno poter esercitare il diritto di ottenere in maniera semplice e definitiva la cancellazione dei propri dati (“diritto all’oblio”), oltre che la loro modifica. Intanto, a livello internazionale, si è affermato l’orientamento verso l’adozione di adeguate misure di sicurezza da inserire direttamente nell’ambito delle tecnologie utilizzate. Come reso noto sul sito dell’Autorità Garante per la Privacy (www.garanteprivacy.it), in occasione della Conferenza internazionale di Gerusalemme è stata approvata, tra l’altro, una risoluzione riguardante l’approccio di “privacy by design”, cioè “la necessità di incorporare alcuni principi a tutela della privacy nella progettazione e nella gestione di qualsiasi sistema o dispositivo telematico o informatico”. (D.A. per NL)