"Le donne che effettuano interventi di interruzione della gravidanza hanno diritto alla piena tutela dell’anonimato e della loro intimità".
In seguito alla vicenda dell’aborto farmacologico a Bari, il Garante per la protezione dei dati personali richiama, con forza, tutti i mezzi di informazione al rispetto delle norme sulla riservatezza e delle regole dettate dallo stesso codice deontologico dei giornalisti. L’Autorità invita, pertanto, i media, pur nel legittimo diritto di cronaca, al rispetto della dignità delle persone coinvolte e ad evitare di fornire dettagli e informazioni non essenziali sulla vicenda che nel loro insieme possano rendere identificabili la donna e i suoi familiari.