L’articolo, pubblicato sul sito web di un quotidiano nazionale, narra la vicenda riguardante una clinica milanese nella quale sarebbero stati effettuati alcuni interventi chirurgici al seno non ritenuti necessari. Ma riporta i nomi delle donne che hanno subito l’intervento chirurgico insieme ad altre descrizioni particolareggiate sulle modalità dell’operazione e le patologie di cui le donne erano affette. Una delle donne si rivolge al Garante che interviene e vieta l’ulteriore pubblicazione delle generalità dell’interessata e delle altre vittime del caso di malasanità. Nel suo provvedimento il Garante ha ricordato che gli organi di informazione, nel far riferimento allo stato di salute di una determinata persona, identificata o identificabile, sono tenuti al rispetto della dignità e del diritto alla riservatezza e al decoro personale, specialmente quando si tratti di malattie gravi o terminali. In questi casi è dovere del giornalista astenersi dal pubblicare dati analitici di interesse strettamente personale. La pubblicazione effettuata dalla testata si pone dunque in contrasto con tali principi e con quanto stabilito dal Codice deontologico dei giornalisti che afferma il principio di essenzialità dell’informazione. L’Autorità ha così vietato al quotidiano l’ulteriore diffusione, anche tramite il sito web, delle generalità delle persone alle quali si riferiscono i dati sensibili e ha disposto l’invio del provvedimento al Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti per le valutazioni di competenza.