Privacy. Codacons denuncia a Garante possibili abusi commissariati, che deterrebbero dati sensibili cittadini oltre termini di legge

Il Codacons ha presentato nei giorni scorsi un ricorso all’Autorità Garante della Privacy relativo all’ingente quantità di documenti inerenti la vita dei cittadini, custoditi in alcuni casi anche da oltre 20 anni nei Commissariati di tutta Italia.

"Le prassi adottate ormai da tempo hanno condotto ad una proliferazione eccessiva e ad una stabile conservazione di un numero enorme di fascicoli, contenenti una elevata mole di informazioni classificabili come dati sensibili – spiega l’associazione nel ricorso – dette prassi appaiono in aperto contrasto con i principi in materia di protezione dei dati personali e di consenso al trattamento degli stessi. L’Autorità Garante della privacy, infatti, ha stabilito che non è consentito elaborare informazioni che non abbiano rilevanza processuale e che tali informazioni debbano essere elaborate e conservate per finalità di giustizia rispettando i criteri di pertinenza e non eccedenza. A tal proposito il Garante ha ribadito che gli uffici di polizia, come ogni altro soggetto pubblico o privato cui si applica la legge 675 (confluita nel D.lgs. n. 196 del 30 giugno 2003) devono trattare dati pertinenti e non eccedenti rispetto alle proprie finalità istituzionali. I dati, inoltre, devono essere esatti e se necessario, aggiornati e conservati per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali sono stati raccolti. Nei Commissariati di tutta Italia giacciono invece pile e pile di documenti relativi ai cittadini, spesso raccolti più di 20 anni fa e assolutamente inutili, oltre che in contrasto con quanto disposto dalla normativa in materia". "Per questo il Codacons – continua il comunicato dell’associazione – ha chiesto al Garante per la privacy di ordinare al Ministero dell’Interno la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati. Chiunque voglia sapere cosa è custodito sul proprio conto può chiedere attraverso il Codacons di prendere visione di tutte le carte che lo riguardano".

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