Il Garante privacy ha chiesto al Ministero dell’interno un rafforzamento delle misure impiegate a tutela dei dati trattati in applicazione dell’Accordo di Schengen, che prevede uno scambio di informazioni tra le banche dati delle forze di polizia dei Paesi aderenti al fine di garantire meglio la sicurezza delle frontiere.
La sicurezza e l’integrità dell’archivio nazionale del Sistema Schengen, data la particolare importanza e delicatezza delle informazioni contenute (segnalazioni su soggetti non appartenenti all’area Schengen, persone scomparse, estradizioni, notifiche di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria), dovranno essere maggiormente garantite dalla Divisione N-S.i.s. del Dipartimento di pubblica sicurezza che gestisce il database nazionale. Gli accessi effettuati al sistema dovranno essere tracciabili e basati su procedure certificate, su cui dovrà vigilare un’unità di auditing potenziata e responsabile della sicurezza dei dati. Analoga accortezza dovrà essere adottata per garantire i flussi informativi della Divisione S.i.r.e.n.e. che raccoglie dal C.e.d. del Dipartimento e dagli uffici di polizia interessati, le informazioni aggiuntive ritenute utili a dare seguito alle segnalazioni e le trasmette agli uffici dell’omologa Divisione del Paese in cui il soggetto è stato rintracciato. Tali dati dovranno essere inviati mediante posta elettronica certificata e, laddove si utilizzi il fax, dovranno essere protetti con particolari tecniche di cifratura e l’uso di gruppi chiusi di numerazione. La sala server delle Divisioni N-S.i.s. e S.i.r.e.n.e. dovrà essere protetta mediante l’adozione di una procedura speciale di strong authentication, ottenuta dalla combinazione di più credenziali di accesso (badge nominale e dispositivo basato su una caratteristica biometrica), dovrà inoltre essere garantita la disponibilità e la continuità di esercizio della banca dati adottando piani di prevenzione che impediscano la sospensione dei servizi. Il Ministero dell’interno dovrà dare riscontro all’Autorità dell’avvenuta adozione delle misure prescritte. Va ricordato, infine, che l’Autorità italiana collabora con quelle degli altri Paesi Schengen al fine di ottimizzare il funzionamento armonizzato del Sistema informativo Schengen.