Occorre che il Legislatore ed il Regolatore creino da subito i presupposti per gestire il nuovo scenario della Radio e Tv 4.0, in un ambiente sempre più IP.
In un contesto in cui le emittenti saranno solo fornitori di contenuti, deve essere preservato il loro ruolo, creando i presupposti per un rapporto stabile ed equo coi vettori, cioè le telco che gestiscono la connettività.
Se è vero infatti che l’IP è per definizione una piattaforma mondiale, è indiscutibile che la sovranità nazionale consente l’adozione di normative (che ovviamente dovranno essere concertate in ambito UE) a tutela del pluralismo informativo.
In particolare, è necessario fissare (ora) le regole per la rintracciabilità delle emittenti nostrane (nazionali e locali) negli aggregatori, specialmente per quelli che colonizzeranno i dashboard delle auto (dove si concentra quasi il 90% dell’utenza radio) e per quelli che dovranno gestire i flussi streaming delle smart tv. Una forma di logical channel number, in sostanza.D’altra parte, non pare utopico, anzi già ci sono segnali che si andrà in questa direzione, che le grandi compagnie telefoniche renderanno disponibile lo streaming gratuito per le top radio, cosicché tutti i loro clienti ascolteranno i programmi radio senza consumare GB. Ciò dirotterà inevitabilmente una quota significativa dell’ascolto sullo streaming che, quindi, dovrà essere regolato quanto ai principi anzidetti. Nel più breve tempo possibile.