Secondo Alfonso Fuggetta, docente di ingegneria del software presso il Politecnico di Milano, il 2008 sarà rivestito da una fitta componente tecnologica che punterà in particolare in tre direzioni: l’estensione dei servizi sui dispositivi mobili di nuova generazione; la crescita, ancora esponenziale, delle comunità online (meglio note come “social network”); il progressivo adattamento delle aziende Ict alle politiche “verdi” di rispetto dell’ambiente, aspetto che secondo molti non possiamo più trascurare (e non avremmo mai dovuto farlo). Nel primo caso è necessario notare come la nuova gamma di apparecchi mobili (smartphone e parenti) stia conquistando il mondo dei servizi accessibili via web. Questo permetterà a breve di traslare molte delle più comuni operazioni, eseguite tradizionalmente via computer, sul proprio telefonino cellulare. La connessione ad internet – grazie anche al wifi – sarà disponibile quasi ovunque; di conseguenza si potranno pagare bollette o fare versamenti attraverso il telefonino. O usare lo stesso come badge identificativo dell’utente. Inoltre, significativa nell’ambiente è la recente scelta di mercato di Toshiba, che avrebbe detto basta ai telefoni tradizionali per sviluppare sistemi molto più avanzati. Di pari passo andranno i sistemi aperti, tanto sui cellulari, quanto sui computer. La diffusione di sistemi operativi gratuiti sarà da considerare un aspetto sempre più interessante dell’evoluzione tecnologica: non a caso Windows Vista ha vinto la palma di flop 2007 (premio assegnatogli dalla nota rivista PcWorld) e, al contrario, OpenOffice (la versione del pacchetto Office firmata Sun Microsystems) è stato scaricato gratuitamente da quasi due milioni di italiani, che hanno preferito questi software alle versioni classiche di Microsoft. Nel 2008 rimarrà indiscusso il successo delle comunità online: secondo Indiana University la rete ha in archivio almeno 40 miliardi di documenti, pubblicati da utenti privati che si conosco e comunicano attraverso i più noti portali di social network (pur senza comprenderne – come abbiamo ricordato oggi nell’articolo “Criminalità in versione 2.0” – le potenziali pericolosità). E non è un caso se l’internet collaborativo sviluppatosi tra le mura (virtuali) di MySpace, Facebook e Flickr, sia un ottimo trampolino di lancio per tutti i software e le relative applicazioni gratuite che abbiamo appena citato. L’analisi del politecnico di Milano si conclude rivolgendo un’attenzione più che particolare all’ambiente. Partendo dal presupposto reale degli altissimi consumi riguardanti i prodotti elettronici durevoli (televisori, fotocamere, dispositivi per ufficio, supporti di memoria, ecc. ecc.) risulta ormai necessario fare i conti con lo smaltimento degli stessi. Le società produttrici saranno obbligate progressivamente a realizzare sistemi che possano sposare le politiche del risparmio e dell’eco-sostenibilità. Da chi costruisce chip a chi vende televisori, nessuno escluso. E per suggerire anche ai consumatori di provvedere a farsi carico delle proprie responsabilità, il professore Fuggetta, ricorda che l’anno scorso gli italiani hanno utilizzato circa 43 milioni di cartucce per stampante. Purtroppo la maggior parte di queste, nonostante le leggi in vigore e le varie raccomandazioni delle aziende, sono finite in discarica, mischiate ai rifiuti ordinari. (Marco Menoncello per NL)