Il candidato repubblicano gioca bene le sue carte ma non mette in ginocchio Barack Obama, sempre avanti di 7 punti nei sondaggi.
Si è svolto ieri, nella cornice dell’Hofstra University, ad Hampstead, appena un’ora di macchina da New York, l’ultimo dibattito televisivo tra i due candidati alla presidenza americana, prima dell’election day del prossimo 4 novembre. Data che il mondo attende intrepido e voglioso di cambiamento. E di questi tempi la necessità di cambiare si avverte ancora più forte. Serviva un’impresa per John Mc Cain e l’impresa non è arrivata. Se l’è combattuta alla pari, certo, ha attaccato, ha sfruttato bene le cartucce disponibili, non ha avuto scivoloni degni di nota. Ma non è bastato per rimescolare le carte: troppo netto il vantaggio di Obama nei sondaggi, troppo pacato e sicuro di sé il candidato democratico per farsi spaventare dalle accuse e gli attacchi frontali di Mc Cain. A moderare il dibattito è stato Bob Schieffer, navigato giornalista della CBS, che ha svolto al meglio il suo ruolo, aggiungendo pepe allo scontro, pur sempre garbato, tra i due pretendenti alla Casa Bianca. Alla fine, ai punti, c’è stato un sostanziale pareggio, con Mc Cain in posizione da ariete e Obama ad incassare e contrattaccare senza perder la calma. I temi sono stati sempre i soliti, la gettonatissima crisi economica e le manovre fiscali e finanziarie per contrastarla, e poi le politiche energetiche, le riforme sanitarie ed i programmi sociali. Ma il vero punto cardine della discussione è stato quel Joe l’idraulico, al secolo Joe Wurzelbacher, che un ruolo così centrale ha giocato per tutta l’ultima fase della campagna elettorale. Joe, idraulico dell’Ohio (stato chiave in prospettiva elezioni, da sempre avverso ai democratici ma in cui Obama pare avere 3 punti di vantaggio, secondo gli ultimi sondaggi), ha incontrato il Senatore dell’Illinois durante il suo tour elettorale, criticandolo per il suo annuncio di voler aumentare la tassazione per i redditi superiori ai 250.000 dollari, motivo per cui Joe potrebbe dover rinunciare al suo sogno di acquistare la piccola impresa idraulica, il cui reddito è di poco superiore (280.000 dollari). Joe l’idraulico è stato uno degli ultimi jolly giocati dalla parte repubblicana per contrastare lo strapotere di Obama. In parte ha funzionato ma, come testimoniano i sondaggi alla fine dell’ultimo scontro televisivo pre-elezioni, a poco più di due settimane da voto, neanche questo è servito per tarpare le ali a Barack Obama, che sempre più s’avvia verso la Casa Bianca, in un’America ferita nel profondo ma vogliosa di cambiamento e, soprattutto (molto più che in Italia, ad esempio), convinta di potercela fare. (G.M. per NL)