Polonia: “gaffe” per Padre Rydzyk, fondatore di Radio Maryja

Il potente sacerdote, che gestisce anche un quotidiano, una tv e una scuola di giornalismo, si scaglia (fuori onda) contro la first lady: “È una strega, si uccida”


E’ una sorta di star nel suo Paese, la Polonia, è uno degli ultimi esemplari viventi di “cattolicesimo reazionario”, insofferente alle spinte capitaliste che stanno pervadendo lo stato mitteleuropeo, strenuo nemico dei “grandi” d’Europa, da Bruxelles a Strasburgo, nonché fautore di una politica ultranazionalista, poggiata su vaghi valori cristiani. Basterebbe questo breve identikit per farsi un’idea del personaggio, Padre Rydzyk, tanto famoso quanto criticato in patria. Il sacerdote è il fondatore di Radio Maryja, emittente comunitaria, che diffonde nel suo Paese valori religiosi un po’ particolari, adattati alla realtà nella quale si colloca. Oltre alla radio, fondata quindici anni fa, il cosiddetto “sistema Rydzyk” ingloba anche un quotidiano, una televisione e la scuola di giornalismo di Torun, tutti chiaramente ispirati ad una dottrina cattolica piuttosto ortodossa, definita da più parti “reazionaria”. Da alcuni giorni Padre Rydzyk si trova nell’occhio del ciclone, a causa di una “gaffe” che, se confermata ufficialmente, potrebbe costargli molto caro, dal momento che l’oggetto del suo sproposito è che la first lady polacca, Maryja Mackiewicz.
Durante una lezione tenuta in aprile, presso la Scuola Superiore di Cultura Sociale e Mediatica di Torun, il fondatore di Radio Maryja, nella sua invettiva, ebbe parole molto dure nei confronti del presidente (ultraconseravatore ed euroscettico) Lech Kaczynski, accusato di non aver ostacolato l’oramai usuale ricorso alla tecnica dell’eutanasia (non pronunciandosi contro l’introduzione, nella Costituzione polacca, di un riferimento alla “tutela della vita fino alla morte naturale”) e d’aver ceduto ai ricatti di una presunta “lobby” giudaica presente nel suo Paese. Fin qui, parole dure, critiche molto dirette, ma accettabili. L’inaccettabile è giunto, pochi minuti dopo, a microfoni spenti (evidentemente non tutti, dal momento che in rete l’audio ha iniziato a diffondersi dopo alcuni giorni), allorché il prete-imprenditore avrebbe pronunciato delle frasi profondamente irriguardose contro la first lady, Maryja Mackiewicz, sessantaquattrenne economista, sposata con il presidente dal 1976, della quale avrebbe detto: “Quella donna è una strega, se è per uccidere le persone farebbe meglio ad offrirsi lei per prima”. Queste parole, registrate da un unico microfono rimasto acceso, sono finite quasi subito sulla scrivania di Stanislaw Janecki, direttore del settimanale conservatore “Wprost”, il quale ha tenuto a chiarire: “Eravamo in possesso del nastro da settimane, abbiamo condotto tutte le indagini necessarie a verificarne l’autenticità”. Dopo la pubblicazione, domenica scorsa, sul popolare periodico, il testo della registrazione ha fatto il giro di tutti i quotidiani, i tg e i blog polacchi, destando indignazione su quasi tutti i fronti. Il commento della presidenza non si è fatto attendere, il Segretario di Stato, Maciej Lopinski, ha, infatti, osservato: “Dobbiamo assicurarci della veridicità del nastro. Se tutto fosse vero sarebbe uno scandalo”. Ma di scandalo già si tratterebbe, dal momento che Padre Rydzyk si trova, ad oggi, al centro di una bufera mediatica. Ma è difficile che si arrivi ad una vera e propria rottura tra il “sistema Rydzyk” e il Governo polacco, dal momento che, secondo i rumors del luogo, il primo godrebbe di appoggi troppo importanti per consentirlo. Intanto la first lady, per il momento, ha dato una lezione di stile al prete-star, non accennando a nessuna risposta nei suoi confronti e mantenendo una certa distanza dall’accaduto. Rydzyk, invece, una dichiarazione alla stampa sull’accaduto l’ha data: “E’ l’ennesima provocazione”. Ma non ha chiarito da parte di chi. Forse proprio da parte sua? (Giuseppe Colucci per NL)

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