L’ultimo sviluppo sui podcast, che anche in questo caso arriva dagli USA, sono le audioserie, che si affiancano ai contenuti radiofonici in senso stretto di cui abbiamo parlato più volte negli ultimi tempi.
Si tratta di storie e racconti scritte da autori e sceneggiatori di serie televisive, film e spettacoli teatrali, che utilizzano le voci di attori e speaker. Ma anziché essere in onda in radio o in tv, si ascoltano on demand su pc, mobile, connected car e smart speaker, attraverso le piattaforme aggregatrici online di podcast o attraverso i canali di chi li produce.
La produzione di questi episodi sarà curata e sponsorizzata direttamente da brand che apporranno il loro marchio sul prodotto (proprio come se fossero prodotti fisici, acquistabili in negozio), ciò nonostante durante l’ascolto non verrà riprodotta alcuna pubblicità.
The Message, ad esempio, nata nel 2015, è stata la prima audioserie di questo genere: un racconto di fantascienza di otto puntate che porta il marchio General Electric (azienda statunitense di servizi connessi alle nuove tecnologie).
Non si tratta di pubblicità diretta, ma il ritorno per le aziende – a livello di popolarità – da sicuramente i suoi frutti visto che il podcast targato GE ha raggiunto milioni di download. Dopo questo successo, i cosiddetti “branded podcast” (podcast di marca) hanno cominciato a moltiplicarsi rapidamente le società americane di produzione, come Gimlet Creative, Panoply, Pineapple Street, Midroll.
Dopo i podcast di contenuto giornalistico o basate sullo storytelling, questa è la nuova opportunità per gli editori e per i marchi: il branded podcast. (D.D. per NL)