Non si placano le critiche nei confronti del Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze approvato a giugno (con enorme ritardo) dall’Agcom.
Le emittenti locali non ci stanno ad essere ghettizzate su frequenze di serie B ancora da coordinare a livello internazionale (con probabile introduzioni di forti limiti all’utilizzo nelle aree prossime ai confini nazionali. "Il provvedimento conferma i timori espressi dall’Associazione Tv Locali FRT in merito alla forte penalizzazione che il comparto dell’emittenza locale potrebbe subire dall’applicazione del Piano in relazione alle minori risorse disponili (rispetto alle precedenti aree tecniche pianificate mancheranno 5 frequenze, peraltro già assegnate ad emittenti locali) e alla qualità delle frequenze loro riservate", fa sapere in una nota la Federazione Radio Televisioni. "Su quest’ultimo punto giova sottolineare che delle 27 frequenze teoricamente disponibili sull’intero territorio nazionale riservate alle emittenti locali solo 17 sono state coordinate su almeno una delle tre macro-aree principali (Tirrenica, Adriatica o Nord Italia – Svizzera). Ne rimangono 10 da coordinare per le quali il Presidente della FRT, Filippo Rebecchini, ha formalmente richiesto al Vice Ministro Paolo Romani un’accelerazione dell’attività istituzionale al fine di raggiungere – al più presto – gli accordi per la compatibilizzazione delle frequenze". Tuttavia, se non altro, "il piano ha, comunque, accolto le richieste del Presidente dell’Associazione Tv Locali FRT, Maurizio Giunco, in merito alla necessità di procedere ad una pianificazione condivisa mediante la convocazione dei tavoli tecnici, così come è avvenuto per le precedenti aree tecniche". Sul punto la relazione tecnica allegata alla delibera 300/10/CONS ha evidenziato che : “L’identificazione di dettaglio delle reti da destinare all’emittenza locale in ciascuna area tecnica è effettuata, nell’ambito degli appositi tavoli tecnici, anche convocati congiuntamente per specifiche macro aree del territorio nazionale". "Tale modalità procedurale è stata richiesta da più soggetti nel corso delle audizioni svolte, i quali hanno evidenziato che la mancata convocazione dei tavoli per aree tecniche, con particolare riguardo all’emittenza locale, sarebbe non coerente con le decisioni assunte dall’Autorità per l’avvio del processo di pianificazione nazionale", ricorda la Federazione. I tavoli tecnici, per l’individuazione delle reti digitali terrestri da destinare all’emittenza locale in ciascuna area tecnica, nel rispetto dei criteri di cui al paragrafo 3.5 nonché delle esigenze di coordinamento internazionale e di compatibilità con la pianificazione nazionale, tengono conto delle seguenti condizioni: 1. garanzia in ciascuna area tecnica di almeno 13 reti con copertura regionale, anche al fine di assicurare la qualità del servizio degli assegnatari e di favorire la flessibilità di assegnazione; 2. uso efficiente della risorsa, con garanzia di utilizzo effettivo della capacità trasmissiva anche in riferimento a quanto previsto dall’art. 2-bis, comma 7, lett. d) della legge 66/2001. In merito alle assegnazioni già fatte nelle precedenti aree tecniche (Sardegna, Piemonte occidentale, Trentino e Alto Adige, Lazio e Campania) l’Autorità si riserva “In sede di attuazione del Piano di assegnazione, anche tenendo conto degli atti presupposti di apportare le eventuali modificazioni ed integrazioni alle delibere di pianificazione per area tecnica già adottate”. Infine la delibera conferma, definitivamente, la decisione di riservare al c.d. “dividendo esterno” le frequenze della banda 800 Mhz a cui corrispondono i canali dal 61 al 69 che verrebbero dunque assegnate alle emittenti locali in via provvisoria fino al 2014 per poi essere liberate a favore dei servizi di telecomunicazione diversi dal broadcasting. "Su quest’ultimo punto infatti il Gruppo “Politica dello spettro radio” ha consegnato alla Commissaria europea per la Società dell’informazione e media, Neelie Kroes, il proprio parere in merito ai contenuti del primo Programma comunitario pluriennale sulla politica dello spettro radioelettrico", continua l’ente associativo, che sottolinea come "In esso vi è la proposta di definire un termine, fissato al più tardi al 2015, per l’utilizzo coordinato del dividendo digitale per servizi diversi dal broadcasting. In questo modo, i membri dell’RSPG hanno inteso imprimere un impulso deciso alla razionalizzazione dell’uso delle frequenze della banda 800 Mhz e ad un loro utilizzo per la diffusione di servizi innovativi di comunicazioni elettroniche ad alta velocità mediante tecnologie wireless". "L’Associazione Tv Locali FRT sta acquisendo i dettagli tecnici per la predisposizione dei ricorsi che le emittenti locali associate presenteranno avverso la delibera dell’Autorità", conclude la nota.