I fatturati delle videoteche hanno subito una perdita del 50% in tre anni, nel 2008 hanno chiuso 500 videonoleggi e in seguito a queste chiusure sono andate persi 40 milioni di euro di investimenti. Dopo l’allarme della Fapav (la Federazione Anti-pirateria audiovisiva) sulla pirateria cinematografica in Italia ecco quello lanciato dalle videoteche alla manifestazione Torniamo alla legalita’. Simbolo della protesta un mulo alla gogna, con chiaro riferimento a E-Mule uno dei motori di ricerca da cui si possono scaricare gratis prodotti audio-video. ‘E i pronostici per il 2009 sono ancora peggiori – ha detto Davide Caviglia in rappresentanza delle videoteche italiane – se la situazione di mercato non verra’ modificata il settore non potra’ sopravvivere per piu’ di due anni’. Le videoteche, accorse numerose alla manifestazione svoltasi oggi a Roma chiedono al governo un intervento legislativo tempestivo per bloccare la pirateria in Rete (una soluzione simile a quella intrapresa in Francia dal governo Sarkozy) e un provvedimento d’urgenza, anche temporaneo, che sostenga il settore economico, come la riduzione dell’Iva dal 20 al 4%. ‘Una parte della politica pensa di risolvere il problema tassando Telecom, invece cosi’ si legalizza la pirateria e si distrugge la filiera del cinema – ha detto Tullio Camiglieri, componente del Comitato governativo anti-pirateria – Il settore da’ lavoro a 250 mila persone. Per molto meno, con l’Alitalia, il paese ha rischiato la paralisi’. ‘La violazione del copyright e’ illegale, bisogna proibire l’uso della Rete in forma anonima’ ha ribadito l’onorevole del Pdl Gabriella Carlucci, firmataria di una proposta di legge per la tutela della legalita’ su Internet. Una proposta a trovare un dialogo in Parlamento e’ arrivata dal senatore del Pd Luigi Vimercati, promotore con Vincenzo Vita, invece, di un disegno di legge per la neutralita’ delle reti di comunicazione.