Grande riserbo e poche indiscrezioni circondano le indagini che nei giorni scorsi hanno portato alla perquisizione del quinto piano di viale Mazzini da parte della Guardia di Finanza. L’obiettivo delle fiamme gialle che si sono recate presso la storica sede Rai era quello di acquisire informazioni e documenti su alcune società che collaborano con Rai Fiction, la struttura diretta da Agostino Saccà. L’operazione rientra all’interno di una più ampia inchiesta condotta dal sostituto procuratore Vincenzo Piscitelli, della sezione criminalità economica della Procura di Napoli, riguardante le attività di Stefania Tucci. La commercialista e imprenditrice napoletana, ex moglie di Gianni De Michelis, attualmente al timone della E.I. Tecnology, con sede a Londra, e di altre società presenti in alcuni paradisi fiscali, potrebbe essere coinvolta, attraverso le sue società, in presunte vicende di corruzione finalizzate a favorire la produzione di alcune fiction. Tra gli indagati vi sarebbero anche alcuni funzionari della Rai, ai quali sarebbero state destinate delle tangenti attraverso l’intervento di alcuni intermediari. Tuttavia, la Rai ha risposto in una nota che «Rai Fiction (…) non utilizza società di mediazione, né italiane né straniere, né tanto meno off-shore. La Rai ha fornito al magistrato la più ampia collaborazione e continuerà a farlo, per permettere alla giustizia di fare piena luce sull’inchiesta. Contenuti e titolazioni di alcuni giornali dunque non solo non corrispondono al vero, ma risultano denigratori e lesivi dei diritti morali e patrimoniali della Rai e dei suoi dirigenti». D’altra parte, Grazia Volo, legale della Tucci, afferma che la sua cliente «ha ricevuto un avviso di garanzia dal pm Piscitelli nel 2004, ma con la Rai non ha mai avuto nulla a che fare». Mentre gli inquirenti esaminano movimenti di denaro e materiali sequestrati, un gran silenzio rimane intorno alle indagini che, secondo la Procura napoletana, sono ancora in una fase iniziale. (Mara Clemente per NL)