E infatti anche Youdem, la televisione ufficiale del Partito Democratico, prenderà il via il 14 ottobre (data simbolo per il Pd: fu il giorno in cui Veltroni venne consacrato segretario). E ambisce, attraverso il web, il satellite e i telefonini, a diventare la prima social tv politica in Italia. Insomma, una cosa spartana ma trendy, fatta dal basso (molto 2.0 come dicono i blogger esperti), dal popolo della rete. Zero vip, molti filmaker. E poi news, racconti e dirette sulla vita del partito e degli iscritti.
Ecco il progetto della piattaforma democratica che, oltre alla tv, comprenderà anche un quotidiano on line e una radio. Ma la novità sarà nei contributi video che gli utenti invieranno diventando parte fondamentale del palinsesto: “Questa tv”, ha spiegato un abbronzato Veltroni in conferenza stampa accanto a Paolo Gentiloni, responsabile area Comunicazione dei Democrats “non vuole essere un canale televisivo in più ma una struttura aperta, come vuole essere il Pd, che parte dall’esperienza di democratica.tv e punta a coinvolgere i contributi di cittadini e utenti perché il nostro riferimento è il linguaggio dentro la rete e non la vecchia tv”.
Tutt’altra cosa, appunto, rispetto al canale Red di Massimo D’Alema. Ma meglio non fare quel nome, davanti a Veltroni. Che al confronto con Baffino si irrigidisce e diventa, da abbronzato, scuro in volto: “Questa è la Tv del Partito democratico e non dei veltroniani. Anche perché se ci fossero i veltroniani io non ci apparterrei. Il problema è che voi giornalisti siete inchiodati in queste raffigurazioni prima ancora di noi”. Sarà.
E infatti il segretario del Pd ci tiene a sottolineare la distanza che passa tra lui e l’eterno rivale (è dal ‘94 che i due si giocano a duello la leadership dei postcomunisti). Insomma la tv “collegata” all’ex ministro degli Esteri “ha caratteristiche molto diverse e quindi essendo le due iniziative diverse si potranno perfettamente integrare… preferisco l’abbondanza vista la qualità della tv italiana”. Insomma, tanto la tv Red sarà un piccolo e serioso canale generalista, tanto sarà aperta, “fluida”, non istituzionale quella di Walter. Anche Vincenzo Cerami, uomo della cultura del Pd veltroniano ha le idee chiare: “Questo dovrà essere uno spazio divertente, contraddittorio, non proprio di servizio rispetto al partito”.
E infatti passa attraverso il web la nuova strategia del segretario per recuperare terreno sia all’interno del partito sia nei collegi elettorali: “Il Pd deve tornare a darsi quel profilo di innovazione che aveva alla sua nascita… se non saprà trovare, anche con Youdem, freschezza e innovazione, penso, temo, che altri risultati elettorali, dimostreranno quale risultato straordinario era quel 34% delle politiche, in un paese europeo”. Come dire: attenzione perché non innovando, non cambiando, non occupando la rete, il Pd è a rischio batosta, anche alle prossime elezioni, le europee del 2009. La collocazione? “L’ambizione” ha sottolineato Gentiloni “di lanciare una piattaforma web che sia un hub, con radio, giornale, web tv e che vedrà la presenza di due offerte incrociate, una legata al palinsesto e una alla videocommunity”. E poi: “andremo sui telefonini e stiamo contrattando con Sky un canale satellitare sulla sua piattaforma” (spazio che invece Nessuno tv ha già: al canale 890).
Eppure: “Il problema” si sfoga Veltroni “è che voi, prima di noi, siete inchiodati a questa idea degli eterni Duellanti (dal film del ‘77: oper prima di Ridley Scott, basato sul racconto Il duello di Joseph Conrad, ndr). Questa è la tv del partito e non dei veltroniani. E non capisco perché se Italianieuropei o altri fanno iniziative del genere dovremmo impedire che accada”. Sicuro?