Comunicato Garante Privacy: "In riferimento alla grave vicenda riguardante l’Azienda ospedaliera di Udine, si informa che il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato nella mattinata di oggi immediati accertamenti, chiedendo in via preliminare alla direzione dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia ogni elemento utile ad una piena valutazione del caso.
In risposta all’intervento del Garante, il direttore generale dell’Azienda ha comunicato – sulla base di quanto dichiarato dalla stessa interessata – che l’infermiera responsabile di aver messo su Facebook le foto dei pazienti non ha utilizzato attrezzature informatiche dell’Azienda, e che l’immissione delle foto è avvenuta dalla propria abitazione. L’Azienda ha inoltre comunicato al Garante di aver interessato la Polizia Postale di Udine. L’interessata ha peraltro dichiarato che avrebbe già provveduto a cancellare dalla propria abitazione le foto nelle quali comparivano i pazienti. Il Garante da parte sua proseguirà l’attività di accertamento sul rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, anche ai fini di un’eventuale applicazione di sanzioni nei confronti di chi sarà ritenuto responsabile della violazione dei diritti dei ricoverati e delle altre persone coinvolte".
In risposta all’intervento del Garante, il direttore generale dell’Azienda ha comunicato – sulla base di quanto dichiarato dalla stessa interessata – che l’infermiera responsabile di aver messo su Facebook le foto dei pazienti non ha utilizzato attrezzature informatiche dell’Azienda, e che l’immissione delle foto è avvenuta dalla propria abitazione. L’Azienda ha inoltre comunicato al Garante di aver interessato la Polizia Postale di Udine. L’interessata ha peraltro dichiarato che avrebbe già provveduto a cancellare dalla propria abitazione le foto nelle quali comparivano i pazienti. Il Garante da parte sua proseguirà l’attività di accertamento sul rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, anche ai fini di un’eventuale applicazione di sanzioni nei confronti di chi sarà ritenuto responsabile della violazione dei diritti dei ricoverati e delle altre persone coinvolte".