La stretta di mano tra i due big permetterà a Sky “l’accesso a più di un milione di famiglie che ora non riescono a ricevere i contenuti via satellite”, come ha fatto sapere Andrea Zappia, a.d. della delegazione italiana della pay tv di Murdoch.
“Per capire la rilevanza dell’accordo con Telecom (presentato ufficialmente lo scorso giovedì 16 aprile, ndr) – ha continuato Zappia – basti pensare che nel Regno Unito quasi il 20% delle famiglie ha un’offerta pay attraverso il cavo a banda larga”. Va specificato che in Gran Bretagna il 60% delle famiglie è già titolare di un abbonamento pay, a fronte del panorama italiano fermo a un 30% totale: risulta quindi più semplice passare all’ultrabroadband, data l’elevata percentuale di possessori di contratti alla tv a pagamento. Tuttavia nel nostro paese “questa partnership è un esempio di come due grandi aziende leader che investono in innovazione possano creare insieme qualcosa che in Italia, fino a poco tempo fa, non era possibile. Si stimola così – ha continuato l’amministratore delegato Sky Italia – la domanda, finora solo potenziale, di pay tv di qualità anche attraverso la banda larga ultraveloce. In Gran Bretagna e Francia il trend della pay tv è in sviluppo, ma per crescere bisogna innovare. L’esperienza televisiva sta diventando fluida, la fruizione della tv, o meglio dei contenuti televisivi, è sempre più a ogni ora e ovunque tu sia. L’accordo con la fibra di Telecom ci consente di prendere un pezzo di mercato che in Italia non esiste e di svilupparlo. Un mercato complementare a quello satellitare. Il tutto – è sicuro Zappia – avrà un impatto benefico anche sulla catena del valore, perché si riverserà sullo sviluppo dei contenuti”. Durante la conferenza stampa che ha presentato al mondo il sodalizio tra le due società, l’amministratore delegato Telecom Marco Patuano ha chiarito che l’obiettivo minimo sarà quello di arrivare al 75% di copertura del territorio nazionale con fibra ottica entro il 2017, “e non solo per i grandi centri urbani, ma pure per i piccoli. Oggi il 4G ha una copertura dell’80% e contiamo di arrivare al 95% in due anni. Con Sky diamo il via in Italia ad un nuovo modello di collaborazione tra telco e media companies che ci consente di proporci al mercato con un’offerta pienamente convergente – dichiara Patuano –. Siamo convinti che questo accordo strategico rappresenti un importante driver per lo sviluppo delle nuove reti a banda ultralarga e delle tecnologie innovative che sono al centro del nostro piano industriale con oltre 5 miliardi di euro di investimenti nel triennio 2015-2017. Questa partnership ci rende particolarmente orgogliosi perché consente ai nostri clienti di accedere a contenuti di pregio con alti livelli di qualità grazie alla capacità tecnologica di Telecom Italia e alla ricchezza editoriale di Sky». In merito all’apertura con altri partner di contenuti (si era vociferato che anche Mediaset e Rai fossero interessati a un’intesa con il gruppo di tlc), l’a.d. Telecom ha ribadito e assicurato che l’accordo con la pay tv di Murdoch non è esclusivo – seppur sia vincolato per 5 anni -: “contenuti che arrivino da altri fornitori che decidano di farli passare sulla rete in fibra di Telecom sono sempre i benvenuti”. A partire dal mese di maggio, questa nuova e importante partnership sarà supportata da una campagna pubblicitaria che prevede spot tv, spot radio e una campagna web a cura della Leagas Delaney Italia, agenzia di Telecom Italia, e della casa di produzione di Think Cattleya. Intanto in ambito europeo, non solo il Regno Unito e la Francia procedono a vele spiegate nel settore pay: in Spagna infatti le offerte quadruple play che permettono la convergenza di telefonia, sport e televisione, stanno facendo volare la tv a pagamento che ha raggiunto la soglia complessiva di 5 mln di abbonati, con una penetrazione del 22% della popolazione. Le statistiche della Comisiòn Nacional de los Mercados y la Competencia (Cnmc) al 31 dicembre 2014 hanno registrato una crescita delle sottoscrizioni del 32%, rispetto alle rilevazioni di fine 2013. Il balzo in avanti è dovuto per la maggior parte all’offerta a pagamento di Telefonica (marchio delle tlc spagnolo, fra i più diffusi a livello globale), che grazie al suo pacchetto Movistar Fusion, ha più che raddoppiato la propria base clienti. L’offerta, a partire da 47 euro mensili, comprende infatti la connessione adsl o in fibra ottica, le chiamate verso telefoni fissi e mobili, internet, la tv online, i canali dedicati alle serie tv, fino ad arrivare alle formule pluriaccessoriate che includono anche calcio e cinema. Per ottenere gli stessi successi e dare una accelerata al comparto della pay tv della nostra penisola, Sky e Telecom Italia farebbero bene ora a studiare il modello spagnolo nei minimi dettagli e a tentare di riproporlo nel mercato italiano quanto più simile possibile. (V.R. per NL)