Sky Italia lancia la sfida ad Auditel, mettendo in piedi un misuratore di share tutto nuovo e tutto suo. Si tratta di Smart Panel un dispositivo che coinvolgerà a regime 10 mila famiglie abbonate alla tv di Rupert Murdoch e servirà sostanzialmente come una sorta di controllo sulla veridicità dei dati Auditel.
Secondo il quotidiano La Repubblica, nel totale delle 10 mila famiglie scelte come gruppo di ascolto, il 76% avrà in casa un decoder HD, il restante 24% un dispositivo a bassa definizione, così da riprodurre la situazione reale della platea di abbonati. Il meter, che entrerà in funzione entro l’estate, sarà applicato sul decoder, consentendo anche il monitoraggio delle visioni in mobilità (pezzo forte su cui scommette l’offerta Sky). Una vera e propria innovazione che consentirà di intercettare le persone che seguono un evento sportivo, un telegiornale o un qualsiasi altro programma sullo smartphone o sul tablet; inoltre il nuovo sistema riuscirà anche a fotografare la visione dei programmi via internet, conteggiando sia chi scarica un film con Sky Online, sia chi collega il decoder alla rete per eseguire il download di una serie tv. Va sottolineato, come ricorderanno i nostri attenti lettori, che negli scorsi mesi Sky Italia non si era di certo risparmiata parole dure nei confronti delle misurazioni di Auditel: l’executive vice president programming Andrea Scrosati aveva dichiarato il suo disappunto per le rilevazioni che faticano a stare al passo con le continue novità della piattaforma satellitare affermando che “Sky introduce rapidamente un sacco di novità su come, dove e quando vedere qualcosa: con il restart dei film, l’on demand, la pausa, la registrazione, Sky Go in mobilità, Sky Online”. Anche Eric Gerritsen, vice presidente esecutivo per la comunicazione e gli affari internazionali, ha espresso parole dure “Auditel è una macchina d’epoca, nata nell’era analogica, che faticosamente viene adattata alle nuove stagioni della comunicazione. Lo Smart Panel è stato strutturato per la stagione del digitale. Auditel ha tante rughe e capelli bianchi. Capita. Noi abbiamo uno strumento contemporaneo coerente con l’epoca dei big data”. Non si fa attendere la risposta di Walter Pancini, direttore generale di Auditel che replica provocatoriamente che “il mercato degli investitori pubblicitari da sempre si fida di più delle persone con i capelli grigi o bianchi, piuttosto che dei ragazzotti coi brufoli. Qualsiasi dato sugli abbonati Sky, pari al 20% della popolazione italiana, non può certo sostituire quanto fornisce l’Auditel, non può consentire di rappresentare il comportamento complessivo degli utenti televisivi in Italia. A dimostrarlo, banalmente, c’è il fatto che la stessa Sky continua a essere in Auditel, continua a sedere all’interno del Comitato tecnico di Auditel e a portare il suo contributo all’evoluzione del nostro sistema di rilevazione”. E incalza “voglio precisare che la novità della piattaforma satellitare ha fini puramente interni, come mi ha confermato Andrea Mezzasalma, consigliere Sky nel comitato tecnico Auditel. Lo Smart Panel non significa un divorzio da Auditel, ma serve solo per fini editoriali e consente di verificare il successo o meno di un prodotto e di sistemare i palinsesti”. Anche dagli ambienti Mediaset, come ha fatto sapere Adnkronos, è arrivato un commento che ridimensiona l’iniziativa del network di Murdoch; con ironia si fa notare che “nel caso in cui si cominciasse così, ogni giocatore in campo stilerebbe la sua classifica. Ma questo non è possibile, le classifiche non le può fare chi scende in campo”. In un mercato degli investimenti pubblicitari che non naviga certo in buone acque e fatica ancora a spiccare il volo, le critiche al sistema Auditel non migliorano la – già critica – situazione: quotidiani, periodici, siti web, radio e televisioni forse farebbero meglio a schierarsi su un fronte comune, per trovare un’intesa su una rilevazione condivisa da proporre alle aziende investitrici. (V.R. per NL)