La pay tv della News Corp. chiude un esercizio in forte crescita: al 30/06/2018, infatti, i ricavi di Sky Italia hanno toccato quota 2,97 miliardi di euro, con una crescita del 6% rispetto al 2017; mentre il numero degli abbonati alla piattaforma ha raggiunto i 4.823.000: 40mila in più rispetto allo scorso anno.
L’Ebitda (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization, ossia il margine operativo lordo) è stato di 386 milioni di euro, cioè +29% rispetto allo scorso anno.
L’incremento dei ricavi è dovuto a molteplici fattori: in primis, l’aumento della pubblicità (la sola Tv8 – come riportato sul quotidiano Italia Oggi – ha fatto incassare ben 317,5 milioni di euro, con un +16,1% rispetto all’anno passato); c’è poi il rincaro degli abbonamenti dell’8,6% dal 01/10/2017; infine, anche l’introduzione nelle case di Sky Q ha comportato un aumento dei costi per i clienti. Tutto ciò ha portato a 45 euro l’ARPU (il ricavo medio mensile pro capite) cresciuto rispetto ai 42 euro del 2017.
Jeremy Darroch, CEO dell’intero gruppo ha così commentato la situazione nel nostro Paese: “In Italia abbiamo ottenuto un risultato annuo straordinario, sfruttando le significative opportunità di crescita offerte dall’introduzione dei servizi in DTT e fibra che ci permettono di raggiungere nuovi segmenti di mercato”.
C’è da segnalare di contro, la crescita del churn, il tasso di abbandono, che – stando proprio al comunicato stampa riportato sul sito ufficiale di Sky – è passato dal 9,1% al 10,1% in un solo esercizio. Questa migrazione di utenze si sarà stabilizzata sull’IP tv? Esatto, infatti, proprio per ovviare a questo problema, Sky si sta muovendo verso un potenziamento della propria offerta sia in DTT che su banda larga, grazie all’accordo con Open Fiber, che partirà nell’estate 2019.
Anche nell’immediato però Sky non sembra volersi fermare: l’obiettivo di incrementare di almeno un milione i propri abbonati, entro la fine dell’anno, passa dal continuo miglioramento della propria offerta.
Le principali novità in arrivo per i clienti riguardano l’innovativo ambiente Sky Q, il controllo vocale del telecomando, l’introduzione di una nuova modalità kids per controllare più facilmente ciò che guardano i bambini e l’introduzione di Sky Soundbox, volto a migliorare ulteriormente la qualità del suono.
Perfino l’aumento di costi di circa 600 milioni di euro annui che Sky dovrà sostenere dal prossimo esercizio, a causa dell’acquisizione dei diritti Tv della Serie A, della Champions League e dell’Europa League, sembra non spaventare affatto il colosso televisivo satellitare, che chiude il 2018 con 15,35 miliardi di ricavi (+5%) ed una riduzione del debito intorno a 6,8 miliardi. (P.G. per NL)