“Il settore della tv a pagamento si sta evolvendo rapidamente poiché l’interesse delle compagnie telefoniche per i contenuti premium sta aumentando quasi dappertutto.
Questa è una notizia positiva per i broadcaster dal momento che il valore degli asset pay potrebbe aumentare significativamente nel breve termine. Il che si potrebbe tradurre in un altrettanto significativo incremento dei prezzi per l’acquisto dei diritti premium”, ha reso noto nei giorni scorsi Fabio Pavan, analista di Mediobanca Securities. Sullo scenario del settore pay spiccano, come ricorderanno i nostri lettori, non solo l’imminente avvio al 1°dicembre di Mediaset Premium Spa “stand alone”, con Telefonica socio di minoranza all’11,1% e un portafoglio di quasi 2 mln di abbonati, ma anche l’integrazione delle attività europee di Gran Bretagna, Italia e Germania sotto al cappello di BSkyB, che si presenta ai nastri di partenza con 14 mld di fatturato e 20 mln di clienti. Secondo Mediobanca, Mediaset al momento si troverebbe in una posizione tale da poter beneficiare e usufruire dell’appeal rappresentato dalla nuova Premium, “ma il suo competitor è ora molto più forte”. Per questo motivo come sottolineato da Pavan e dagli analisti di Piazzetta Cuccia “a un certo punto i due concorrenti Sky e Mediaset potrebbero trovare un accordo che metta fine a questa guerra estremamente costosa”. Questo probabile futuro scenario di alleanze del resto non sembra essere escluso visti i punti di contatto nelle strategie industriali delle due aziende, emersi sia dalle dichiarazioni del ceo di Sky Italia, Andrea Zappia, sia da quelle del cfo Mediaset Marco Giordani. Zappia in un’intervista dei giorni scorsi ha confermato la volontà di costruire partnership con le tlc e di investire in contenuti di alto livello (oltre allo sport, anche le serie tv e i film), ammettendo che lo spazio sul mercato italiano per due operatori pay è piuttosto ristretto e limitato. Dal canto suo Giordani ha sottolineato la volontà di incrementare la base abbonati spingendo sull’esclusiva della Champions League a partire dal 2015 e sugli accordi commerciali con i gruppi telefonici, lasciando poi la porta aperta ad eventuali alleanze con altri broadcaster che accrescano il portafoglio dei prodotti. “Deporre l’ascia di guerra e siglare un patto di alleanza” sembra essere quindi il consiglio forte e chiaro che riecheggia in Mediobanca: resta da attendere se i due big accoglieranno i suggerimenti o procederanno autonomamente per le loro strade. (V.R. per NL)