Fra le varie divergenze insorte fra Mediaset e Vivendi a causa dell’accordo saltato per Premium, si torna a parlare di un accordo con Sky; ma forse, alla fine, i francesi entreranno davvero nel Biscione.
“Faremo di tutto per trovare una soluzione con Mediaset, ma non è una condizione sine qua non. Ci sono altri player in Italia”; si è espresso così Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi, intervistato da Les Echos in merito alla rottura occorsa con Mediaset in seguito al dietrofront della holding francese sull’accordo per Premium. Non ruota tutto intorno a Mediaset, insomma, almeno secondo i francesi. Stando alle ricostruzioni de il Sole 24 Ore, l’accordo fra le parti ha avuto una strana impostazione fin dall’inizio, sia per la sua irrevocabilità, in assenza anche di clausole di forza maggiore, che per il mancato coinvolgimento di banche d’affari come advisor. Soltanto a maggio, ovvero un mese dopo la firma, Vivendi ha deciso di coinvolgere Deloitte, la società incaricata della revisione che ha definito le previsioni del Biscione di un pareggio nel 2018 semplicemente irrealistiche, parlando invece di un futuro in perdita almeno fino al 2020. Il problema con Premium è insito in una delle affermazioni dello stesso Puyfontaine: "se mi dici che mi stai vendendo una Ferrari e poi viene fuori che è una Punto, c’è un problema”; in sostanza, Mediaset ha continuato per mesi a cercare di venderci Premium come un’attività di successo, ma la verità è che la pay tv del Biscione non ha mai avuto un’offerta sufficiente né a spostare anche di poco gli equilibri del mercato né tali da spingere i consumatori verso un doppio abbonamento; il fallimento economico dell’attività non è un caso e la situazione potrà migliorare in futuro, ma solo a fronte di nuove ed ingenti spese, come è stato per la Champions League. Da un lato, dunque, i francesi accusano Mediaset di non essere stata per nulla trasparente in corso di vendita; dall’altra parte, invece, da Cologno chiedono che il contratto sia rispettato, a prescindere dalle condizioni che hanno condotto alla firma. Almeno, questo è quello che i comunicati ufficiali lasciano trasparire. Alcune indiscrezioni, invece, vogliono che il dialogo fra le due parti sia ancora in corso per stabilire la quota che Vivendi dovrebbe raggiungere in Mediaset; i francesi avevano proposto un 15% in tre anni, che sarebbe poco meno della metà della quota detenuta da Fininvest. Ad agevolare il dialogo, ci sarebbe un ipotetico ritorno al capezzale di Rupert Murdoch, che pare sia discusso in queste ore e che potrebbe condurre a quella cessione a Sky di cui si parlava lo scorso anno; certo, le condizioni sarebbero diverse: un anno fa Murdoch proponeva l’acquisizione per 1 mld e, molto probabilmente, a Cologno qualcuno si starà mangiando le mani per aver rifiutato. In ogni caso, come già ipotizzato in precedenza su questo periodico, l’opzione di ricorrere alle vie legali sembra essere sempre più lontana, come del resto la logica suggerisce. (E.V. per NL)