La tv del Qatar, attiva sul terreno del continuo sviluppo di canali sportivi, pare essere il giusto partner di Mediaset nella battaglia contro l’impero di Rupert Murdoch: appesa la racchetta al chiodo, il patron di Sport Italy, Nasser Al Khelaifi, potrebbe dare un contributo significativo.
Era il lontano 1996 quando, per volere dell’emiro del Qatar Hamad bin Khalifa al Thani, che desiderava attribuire un forte spessore politico al proprio paese sulla scena mediorientale, nacque Al Jazeera. Il progetto originale prevedeva che l’emittente, avviata con gli ingenti finanziamenti dell’emiro, avrebbe dovuto in seguito sostentarsi esclusivamente con gli introiti privati derivanti dalla pubblicità: tale indipendenza finanziaria non è mai stata raggiunta in quanto le concessionarie della pubblicitarie dell’area erano – e sono tuttora – monopolizzate dall’Arabia Saudita, il cui governo è fortemente ostile ad Al Jazeera. Fin da subito l’intenzione dell’emiro al Thani di creare una tv "libera" ha dato al network una forte connotazione di media indipendente, e sin dagli inizi i giornalisti che vi lavorano hanno perseguito la ricerca di scoop e hot news di immediato successo. Da allora Al Jazeera ne ha fatta di strada, conquistando passo dopo passo anche il mondo occidentale. Il più grande network mediorientale dal 2010 possiede una società “satellite” a Milano, la Al Jazeera Sport Italy, controllata al 100% dalla sede centrale di Doha. L’amministratore unico della sede milanese è Nasser Al Khelaifi, ex tennista professionista, dal 2011 presidente del club calcistico parigino Paris Saint Germain, nonché presidente della federazione di tennis del Qatar e vicepresidente di quella asiatica: un uomo insomma che di sport se ne intende (anche se sulla penisola non si è ancora dato molto da fare, non presentando, per ora, il bilancio di Al Jazeera Sport Italy). Certo è che potrebbe dar prova delle sue competenze qualora venisse coinvolto e inglobato nell’operazione Premium: come ricorderanno i nostri attenti lettori, anche se il Biscione non ha dato alcuna conferma, secondo alcuni rumors Al Jazeera e Canal Plus si starebbero preparando per entrare nel capitale della newco che Mediaset sta per creare (dove si riverseranno i business di Premium e il 22% detenuto dal Biscione nella pay tv spagnola Digital+). In Italia il 2013 di Premium è stato positivo con ricavi in crescita del 6,6% rispetto al 2012 e con un +5% della raccolta pubblicitaria (stimata attorno agli 80 mln di euro); in Spagna invece il 22% di Digital+ è stato svalutato, con un impatto negativo per 30 mln di euro sull’intero bilancio di esercizio Mediaset chiuso al 31 dicembre 2013, che è stato approvato ieri dall’assemblea dei soci. Al termine della riunione, il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi ha reso note le intenzioni del gruppo ribandendo che ‘‘Non intendiamo vendere Premium: c’è interesse da parte di più gruppi internazionali con cui stiamo dialogando, ma non c’è nessun accordo vincolante siglato”. Il duello con Sky è aperto e Mediaset potrebbe avvalersi di Al Jazeera e del suo asso nella manica Nasser Al-Khelaifi (forte anche della sua vicinanza alla famiglia dello sceicco Tamim Bin Hamad Al-Thani, capo del fondo sovrano Qatar Investment Authority). (V.R. per NL)