La casa di produzione del Grande Fratello sarà parte del grande polo creato dallo “squalo” australiano dei media (la 21st Century Fox) e dai fondi di Apollo Global Management, entrambe partecipate al 50%.
L’alleanza arriva a pochi mesi dalla conclusione di un lungo processo di riassetto finanziario di Endemol che ha portato i principali creditori del gruppo a convertire in capitale la propria esposizione finanziaria. Nel 2007 Endemol era stata acquistata da una cordata composta da Mediaset, Goldman Sachs e da Cyrte Fund del fondatore John de Mol. Nell’aprile del 2012 Cologno era uscita definitivamente durante la fase di ristrutturazione del debito di quasi 3 miliardi; dopo la conversione dei crediti in azioni, il primo azionista divenne appunto Apollo con il 35%, seguito da Cyrte, da altri fondi di investimento e dalle banche creditrici. Ora la nascita del nuovo polo di ideazione e produzione permette alla 21st Century Fox di focalizzarsi ancora di più sulla creazione di contenuti e chiarisce le strategie di Murdoch di voler creare in Europa una piattaforma unica con le “sue” reti Sky. Nella newco confluiranno infatti oltre a Endemol, anche le case di produzione e creazione di format Core Media (facente capo ad Apollo) e Shine Group, polo produttivo fondato nel 2001 da Elisabeth Murdoch, figlia del magnate Rupert, che può contare su un fatturato attorno ai 650 mln di euro e una presenza in 11 nazioni con 27 società. Certo è che con il ventaglio di proposte di Endemol – tra le quali spiccano Tale e Quale Show, Che tempo che fa, I migliori anni, Avanti un altro, Affari tuoi, La prova del cuoco, L’eredità – c’è da scommettere che qualcosa di molto succulento potrebbe andare a finire sul tavolo di Sky, dal momento che la pay tv negli ultimi anni sta scommettendo sempre più sull’intrattenimento. Al termine del processo di unione nascerà dunque un polo multipiattaforma di produzione di contenuti, con sedi sparse in oltre 30 paesi e con più di 600 format in portafoglio, dal gaming alla soap, dalle serie tv al puro intrattenimento. A guidare le manovre operative è stata chiamata come ceo Sophie Turner Laing, in precedenza direttore generale dei contenuti di BskyB. Per ora le parti coinvolte non hanno voluto svelare i termini finanziari delle trattative e hanno fatto sapere che fino al completamento della fusione le tre società Endemol, Shine e Core Media continueranno a operare in autonomia. La costituzione molto prossima della newco si configura come un’altra mossa sullo scacchiere di alleanze tra broadcaster televisivi e produttori di contenuti: la scorsa primavera infatti, come riporta un articolo di ItaliaOggi di sabato 11 ottobre, si erano chiusi i deal per l’acquisto al 50% da parte di Discovery Communications e Liberty Global della casa di produzione All3Media (per la cifra di 736 mln di euro) e per l’acquisto dell’80% di Letfield Productions da parte di Itv, pagando 360 mln di euro. (V.R. per NL)