L’accordo formalizzato mercoledì 7 maggio da Lega e Infront prevede che quest’ultima continuerà a ricoprire il ruolo di advisor strategico per le stagioni 2015-2018, con rinnovo automatico per il triennio successivo, qualora venissero raggiunti i target concordati (ricavi pari a 6 mld di euro totali per le prossime 6 stagioni).
Il patto tra le due società punta a ottenere in breve tempo buoni ricavi dalla vendita dei diritti delle esclusive delle partite del campionato della serie A. Gli operatori tv avranno a disposizione una decina di giorni per avanzare le loro offerte: tra la fine di maggio e l’inizio di giugno si dovrebbe conoscere chi e come trasmetterà i match del massimo campionato tricolore. Sky e Mediaset Premium saranno sempre schierati in prima fila con i loro pacchetti, anche se potrebbe entrare in gioco anche Fox Sports. Le esclusive, più consistenti rispetto al passato (con pacchetti dedicati ai singoli club e altri che prevedono un mix delle principali squadre del panorama italiano tra cui Juventus, Milan e Inter), stimoleranno dunque un’inevitabile concorrenza tra le piattaforme pay. E qui iniziano i dolori. Già perché gli appassionati che vorranno vedere tutta l’offerta calcistica dovranno dotarsi, nel prossimo triennio, di due o più abbonamenti, dato che ogni piattaforma si accaparrerà soltanto una fetta delle partite dello sport più amato dagli italiani. Con la lotta per ottenere più ricavi dai diritti tv, si potrebbe – ahi noi – scatenare un malcontento del pubblico, soprattutto di quella parte che non può permettersi di sottoscrivere più contratti annuali. Intanto la Lega Calcio ha reso noto che sono in crescita anche le richieste delle aziende telefoniche (Vodafone e Fastweb in primis), che vogliono allargare i propri confini, lanciandosi nel campo dei contenuti sportivi – e non restare dei colossi impegnati unicamente nella concorrenza sui piani tariffari – puntando su nuovi contenuti per fidelizzare e attrarre un maggior numero di abbonati. Le novità in arrivo potrebbero passare proprio dal web e dall’offerta delle dirette in streaming, che fino ad oggi erano possibili solo attraverso SkyGo e Premium Play (mentre Tim e Vodafone potevano mostrare i match soltanto in mobilità e non in wi-fi, pagando alla Lega 4 mln di euro all’anno). (V.R. per NL)