“Il mercato televisivo tradizionale è destinato a cambiare radicalmente, non tanto nei contenuti quanto nell’approccio da parte dell’utente, da come utilizzerà la tv: è ormai arrivato alla saturazione. Siamo alla vigilia di un profondo cambiamento”.
Queste le parole di Alessandro Giglio, l’imprenditore televisivo presidente di Giglio Group, la società che opera da più di 10 anni nel mercato televisivo italiano sia free che pay con i marchi Music Box, Yacht & Sail, Play.me, Acqua e, a livello internazionale, con il network globale Nautical Channel, il canale leader al mondo nel settore nautico. "Si stanno aprendo nuovi spazi – dice Giglio – tali da modificare nel dna il settore tv. E noi vogliamo arrivare preparati". E l’esperienza sicuramente non manca: il gruppo Giglio è l’unico operatore straniero a poter trasmettere i propri programmi sulla Tv di Stato Cinese (CcTv) con un magazine settimanale, Made in Italy, unica finestra sull’Italia e sullo stile di vita italiano in Cina, con oltre 150 milioni di telespettatori a puntata. A breve diventerà inconcepibile, secondo l’imprenditore, ad esempio "l’appuntamento televisivo da vivere, se non per grandi eventi live, in poltrona davanti allo schermo. E poi bisogna guardare alle nuove generazioni, alla touch generation, che non ha certo più il concetto di una tv statica e passiva. Ed è una generazione che ora si affaccia ai grandi consumi. Anche i modelli pubblicitari dovranno adeguarsi e non potranno prescindere dall’interazione tra vari mezzi". E sulla promettente Giglio Group pare abbiano messo gli occhi anche l’imprenditore egiziano Naguib Sawiris – fresco di chiusura dell’accordo per la maggioranza di Euronews – e il suo socio Tarak Ben Ammar: “i due manager sono interessati ad acquisire una partecipazione in Giglio Group – ha fatto sapere il presidente Giglio -. L’eventuale ingresso della controllata Prima Tv nel capitale avrebbe una valenza finanziaria e potrebbe essere il preludio di successivi rapporti commerciali tra le due entità”. Anche se per ora non è arrivata nessuna conferma ufficiale dagli interessati, è certo però che da quando Sawiris nel 2013 è entrato in Quinta Communications di Ben Ammar, non ha mai nascosto il suo interesse per il Bel Paese: “credo nel mercato italiano e nell’Italia. Se non fossi egiziano, la prima nazionalità che avrei voluto avere è quella italiana” aveva affermato in passato l’imprenditore. L’obiettivo di Giglio Group, che ha chiuso il 2014 con un fatturato pari a 11,5 milioni, un Ebitda di 3,2 milioni e un utile netto di 1,4 milioni, è quello di continuare la propria espansione a livello mondiale, raggiungendo i Paesi del Sudamerica, Centro America e Sud Est Asiatico. (V.R. per NL)