Il 48,3% dei ricavi della tv gratuita italiana vanno a RAI, che supera di quasi dieci punti Mediaset (38,9%). Il duopolio lascia ai player concorrenti le briciole: l’uscente TI Media registra infatti un misero 3%, mentre gli “altri”, nel loro complesso, non raggiungono il 10%.
Leggendo la relazione annuale Agcom, si potrebbe quindi pensare che la concessionaria pubblica goda di buona salute. Sbagliato. Perché analizzando i dati dei ricavi complessivi (comprendendo la pay tv, quasi monopolizzata da Sky, con il 77,6% dei ricavi), RAI, coi suoi 2,34 mld di introiti, va in coda rispetto alla piattaforma di Murdoch, che totalizza 2,63 mld, lasciando alle spalle Mediaset con 2,49 mld. Insomma, lo zoppo cavallo di Viale Mazzini, con la sua deludente offerta generalista e ancor peggiore proposta pay, vive ancora per lo più di canone. Come dire: se gli italiani non fossero costretti a sovvenzionarla, sarebbe già andata da tempo al macello.