Semmai qualcuno avesse ancora dubbi in proposito, alle 12.30 di oggi erano già fugati: il 2007 è l’anno di Alberto Hazan. E’ lui il mago della radiofonia nostrana. Prima la splendida operazione articolata (societaria, commerciale, editoriale, strategica e finanziaria) con RCS Corsera, che gli ha permesso di assurgere al ruolo di editore trino (come Elemedia). Poi il colpo di scena della partnership internazionale con Richard Branson della Virgin, per la concessione pluridecennale per l’utilizzo radiofonico del famoso (e gradevole) marchio in terra italica. Infine, la scelta del format, a presidiare un target sostanzialmente radiofonicamente… vergine. La scoperta dell’acqua calda. Lo sapevano tutti: in Italia una radio ad ampia diffusione e risonanza rock-oriented mancava. C’erano sì presidi locali, anche di rilevante successo (come a Roma e Milano), ma nessun editore nazionale aveva sino ad ora osato andare oltre l’ovvio e lo sperimentato (m2o, a parte). Tutti a fare le stesse cose, per paura di sbagliare; tutti a rincorrersi in cerchio. E così, mentre i concorrenti si dilettavano in nuove (o presunte tali) tecnologie o si davano da fare per banalizzare e sminuire il medium radiofonico con iniezioni di contributi (conduttori) televisivi (dimostrando così di non credere affatto nelle potenzialità della radio, considerandola un’estensione della grande sorella), l’Alberto radiofonico, zitto zitto, lavorava in F.M., con un bel progetto che ora i detrattori vorrebbero etichettare come ovvio. Vedremo. Per il momento l’ascolto di Virgin Radio appare veramente piacevole: ottima musica rock, non banale, pesante e affaticante, ma variegata, ben distribuita e accuratamente selezionata; station break di qualità e non monotoni; informazione classica (notiziari) e tematica (sugli artisti rock, con le “lezioni storiche” della preparata Paola Maugeri). Una campagna pubblicitaria da 9 mln di euro che non poteva che essere aggressiva e qualificata con un socio di rango come RCS. E, infine, lo start in una gara con una scuderia di cavalli di razza, con il bravo Ringo (foto) in testa («Spiegheremo ai giovani quali sono le radici della musica che ascoltano oggi. Li dobbiamo educare con Ramones e Led Zeppelin», assicura il d.j. che esordì proprio a Rock Fm 98,7 nella gestione di Angelo Borra). I detrattori, al solito, sminuiscono il progetto, ma i ben informati sanno che alcuni editori nazionali stanno già sudando freddo, nonostante i climatizzatori a manetta e il fatto che la calura in questi giorni è scesa. La copertura di Virgin Radio è ottimale (Lombardia a parte, dove purtroppo ci sono ancora al tappeto i gravi problemi interferenziali con la Confederazione elvetica relativamente al potente 104,500 MHz da Valcava) e sarà certamente perfezionata con importanti sinergie infragruppo allo studio da parte di Radio Engineering, la macchina da guerra in a.f. di Finelco, capitanata dall’infaticabile Vittorio Alberti. Sul fronte commerciale, i cannoni di 99 Pubblicità sono già puntati sul target di 15 milioni di euro per il 2008 (il fatturato del gruppo stimato per il 2007 è di 70 mln di euro) e non fatichiamo a pensare che saranno raggiunti, date le potenzialità del progetto Virgin Radio. E siamo solo all’inizio, poichè già si mormora di novità per Finelco anche su altri fronti radiofonici.