Al via, tra poche ore e, bisogna dirlo, tra poche polemiche ed indiscrezioni, l’oramai cinquantasettesima edizione del Festival di Sanremo. A condurlo sarà il redivivo Pippo Baudo (dopo la poco fortunata esperienza di Giorgio Panariello), accompagnato dalla bella Michelle Hunziker (foto), con il vulcanico Piero Chiambretti ad occuparsi del dopo-festival. Come al solito, il festival della canzone è l’evento della stagione per la Rai, quello in grado di concentrare su di sé l’audience maggiore e, come è ovvio, la raccolta pubblicitaria più consistente. Lo scorso anno, quello della debacle di Panariello, la raccolta Sipra si era arrestata sulla cifra di 43 milioni di euro, in netto ribasso rispetto alla precedente edizione condotta da Bonolis. Fermo restando che quella punta resta irraggiungibile, l’obiettivo dell’azienda di Stato e della sua concessionaria pubblicitaria è quello di superare le cifre dello scorso anno, anche in virtù della sempre più visibile flessione delle reti generaliste (flessione di cui, ovviamente, Sanremo risente molto) appannaggio di quelle tematiche o satellitari. “Lo share di Sanremo” – spiega Giuseppe Basile, responsabile tv e reparto ricerche di Starcom – “dal 60% di circa dieci anni fa al 40-50% (il doppio, comunque, di un normale sabato sera), ma questo è sintomo di una più generale disaffezione del pubblico verso le tv generaliste. Nonostante il ridimensionamento degli ascolti, il festival resta l’evento tv della stagione”. Ovviamente, di questa flessione non può che risentire anche la raccolta pubblicitaria, un tempo teatro di aste scatenate in occasione del Festival. Resta, comunque, altissimo il prezzo di uno spot trasmesso durante la kermesse canora: va dai 40mila euro dell’ultimo break (intorno alle 24.00) ai 190mila del primo, durante la prima e l’ultima delle cinque serate. “L’impaginazione sarà quella tradizionale:” – afferma il direttore commerciale di Sipra, Stefano Colombo – “spot, billboard, farfalle (miniformati in testa ai break pubblicitari) e telepromozioni. Per quanto riguarda le sovrimpressioni le stiamo valutando insieme con l’editore”. Continua Colombo: “Sanremo non è solo audience, ma anche la possibilità di disporre di coperture altissime per cinque giorni consecutivi, di abbinare la propria comunicazione ad un evento la cui eco travalica il mezzo televisivo”. Anche quest’anno, inoltre, come per gli anni scorsi, i principali inserzionisti saranno le case automobilistiche, il settore alimentare e quello delle telecomunicazioni, con il 50% del totale degli spot. Attenzione, però, a non lasciarsi prendere dall’entusiasmo, poiché la Rai, in quanto servizio pubblico, “ha dei paletti sull’affollamento”, come ammonisce giustamente, ancora, Stefano Colombo. (L.B. per NL)