Paris parle pas l’Englais

Vive e giustificate polemiche in Francia dopo la decisione della locale Autorità per l’audiovisuale di non concedere frequenze FM a stazioni radio anglofone nella regione parigina


da Radio Passioni

Il reportage viene da Media Network che cita in particolare il caso di Paris Live Radio. L’emittente Web aveva fatto richiesta di una frequenza lo scorso novembre, quando la consulta francese, il CSA, aveva in pratica aperto un bando di gara per la risistemazione dell’etere nella popolosa regione dell’Ile de France. Il 10 maggio le frequenze sono state riassegnate (molte riconfermate) ma di PLR non c’è traccia. In teoria, PLR dovrebbe essere autorizzata a usare i 963 kHz in onde medie, ma c’è un ma grosso come una casa: sono mesi che l’autorizzazione non ha fatto seguito ad alcuna attivazione. Forse perché nel frattempo PLR aveva cercato di ottenerne una per l’FM. Ora è difficile capire come vanno le cose perché il sito Web di PLR è praticamente vuoto. Del resto Media Network riferisce che su Parigi non può trasmettere neppure il BBC WS. Negata la frequenza anche a World Paris Radio, una joint venture tra American University di Parigi, BBC e NPR che trasmette su Web e annuncia, sul proprio sito, di trasmettere anche in DAB. (Nota in margine: quella del DAB è una strana cosa perché a quanto sostiene il CSA la sperimentazione DAB+ sarebbe stata in corso a Parigi e Lione fino allo scorso febbraio in banda VHF/III tra TDF e VDL. Andando ora sul sito di VDL risulterebbero attivi i due multiplex, ma in banda L. Le stazioni elencate da VDL non comprendono Paris World Radio, che però è effettivamente presente sulla lista DAB accessibile da Worlddab.org, di solito abbastanza aggiornata:. Bisognerebbe fare un salto a Parigi con un ricevitore DAB, ma con quale codec audio? Forse l’amico Albino Pedroia può dare una mano a Radiopassioni?)
C’è veramente da chiedersi perché la radiofonia debba essere vittima di campanilismi anche in nazioni democraticamente mature, che dovrebbero tra l’altro essere ben al corrente dei rischi legati al campanilismo. Si dirà che Internet e il Web hanno reso del tutto sterili certe polemiche, azzerando le barriere di accesso verso chiunque. Ma la cosa è vera solo in linea teorica. Il Web svolge una funziona fondamentale, è chiaro, ma la radio è ancora un’altra cosa. Fino a quando non avremo infrastrutture Ip wireless degne di questo nome e molto capillari, ascoltare la radio resta una opportunità molto importante. Nella città più visitata del mondo, una stazione in lingua inglese facilmente sintonizzabile su una radiolina FM, assicurerebbe una fonte preziosa di informazioni non solo turistiche a centinaia di migliaia di persone. Senza contare le opportunità pubblicitarie ed economiche. In attesa di Internet e della radio digitale, tutte cose abbastanza futuribili se pensiamo all’accessibilità da parte di un pubblico esteso, e potendo sfruttare una situazione normativa che (basta leggere il comunicato della CSA) riesce a mettere a disposizione numerose frequenze nuove attraverso semplici misure di razionalizzazione, perché non dare uno spazio equilibrato e immediato alle stazioni FM?
Comunque sia, ecco il testo della CSA, che rimanda a una lista completa attualizzata delle emittenti FM nella regione parigina. Una frase come «…cet appel portait sur 147 fréquences disponibles, dont 66 nouvelles, issues des travaux d’optimisation de la bande FM menés par le Conseil» fa assomigliare la Francia a un pianeta extra-galattico al povero lettore italiano. Travaux d’optimisation de la bande FM? Connais pas…

Radios FM en Ile-de-France et dans l’Oise : sélection des candidats

Date de publication sur le site : 14 mai 2007
Communiqué n° 632 du 14 mai 2007

Le Conseil supérieur de l’audiovisuel, réuni en assemblée plénière le 10 mai 2007, a sélectionné les candidats à une fréquence FM dans le ressort du comité technique radiophonique de Paris (Ile-de-France et département de l’Oise), à la suite de l’appel aux candidatures lancé le 7 novembre 2006. Cet appel portait sur 147 fréquences disponibles, dont 66 nouvelles, issues des travaux d’optimisation de la bande FM menés par le Conseil. La capacité de choix des auditeurs en sera sensiblement accrue.
Pour les fréquences existantes, le Conseil a privilégié la continuité des services. Pour les fréquences nouvelles, il a veillé à un développement équilibré entre les radios indépendantes, les réseaux thématiques musicaux et les radios d’information politique et générale, ce qui leur permettra d’avoir une couverture territoriale plus homogène. Le Conseil a conforté la présence de la catégorie A à Paris en retenant sur une pleine fréquence Radio Soleil, qui diffuse actuellement ses programmes sur une fréquence partagée. De nouveaux projets associatifs, notamment à vocation pédagogique, sont sélectionnés dans plusieurs villes afin de renforcer l’offre de programmes consacrés à la communication sociale de proximité.
Le Conseil a également retenu les candidatures de plusieurs nouveaux services. A Paris, il a sélectionné Tropique FM, radio à destination des auditeurs originaires d’outre-mer, en remplacement de Média Tropical. Sur trois zones (Creil, Meaux et Melun), il a retenu le projet Parenthèse Radio, qui propose des programmes inédits centrés sur les thématiques de la famille. Par ailleurs, les radios de la diversité et les formats musicaux innovants, disponibles jusqu’à présent sur la seule zone de Paris, seront désormais plus largement accessibles en Ile-de-France. Le Conseil engage à présent les discussions pour l’élaboration des conventions avant la délivrance des autorisations.

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