Continua la battaglia contro le nuove regole varate dalla Rai per la seconda fase della campagna elettorale, nella quale si è assistito alla scomparsa, dalle reti pubbliche, delle trasmissioni di approfondimento informativo.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) e l’Unione Sindacale Giornalisti Rai (Usigrai) hanno infatti presentato uno esposto all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), nel quale chiedono un intervento “immediato” e “indifferibile” diretto alla reintroduzione, nei palinsesti delle reti Rai, delle trasmissioni “Porta a Porta”, “Ballaro”, “Annozero”, “L’Ultima Parola”, la cui sospensione è stata deliberata dal CdA della Rai lo scorso 1 marzo. L’esposto, sottoscritto dal Segretario Generale della Fnsi Franco Siddi e dal Segretario Usigrai Carlo Verna, sottolinea come lo stop ai talk show politici in questione stia danneggiando sia i giornalisti che il pubblico. “Non vi è dubbio – si legge – che le decisioni della Rai producano un riverbero pesantemente negativo sia nei confronti dei giornalisti che degli utenti-cittadini. La conferma della saldatura fra le due cose è nei dati di ascolto degli ultimi giorni. A fronte di giornalisti cui è stato tolto il diritto a svolgere il lavoro professionale, manifestando così liberamente il loro pensiero, c’è una vastissima platea di utenti, rimasti senza approfondimenti informativi importanti e che disorientati hanno rinunciato a sintonizzarsi sulle reti Rai". In realtà la situazione non è differente sulle altre reti nazionali, considerato che proprio l’Agcom, con la delibera 25/10/CSP del 24 febbraio scorso, ha esteso alle emittenti private la stessa disciplina dettata dal regolamento della Commissione di Vigilanza Rai per le reti pubbliche, ingessando dunque le trasmissioni informative (ad eccezione dei notiziari) nei limiti ristretti delle regole della comunicazione politiche e prevedendo che, al decorrere dell’ultimo termine per la presentazione delle candidature, le Tribune politiche siano collocate negli spazi radiotelevisivi che ospitano le trasmissioni di approfondimento informativo più seguite, anche in sostituzione delle stesse, o in spazi di analogo ascolto. Contro la delibera dell’Agcom, Telecom Italia, Mediaset e Sky Tg24 hanno presentato ricorso al TAR, che si pronuncerà in merito giovedì 11. Quanto alla situazione della concessionaria pubblica, la Fnsi ha ribadito, nell’esposto, che il Regolamento votato dalla Commissione di Vigilanza, su cui poggia la decisione della Rai, “è a sua volta in contraddizione con la legge sulla par condicio nel punto decisivo della sottomissione delle trasmissioni di informazione alle regole proprie della comunicazione politica”, e l’Usigrai ha evidenziato come la programmazione pubblica di questi giorni sia “’in stridente contrasto con gli obblighi derivanti dal Contratto di Servizio”, dal momento che la Rai trasmette “repliche di film e telefilm, con una sottrazione di informazione che è tanto più negativa in periodo elettorale”. Pertanto, Fnsi e Usigrai hanno invitato l’Agcom a garantire “ai cittadini che pagano il canone una adeguata quantità di informazione” e a “sollecitare la Rai ad una radicale revisione della decisione adottata a maggioranza dal Consiglio di Amministrazione nella seduta di lunedì 1 marzo 2010”. (Daniela Asero per NL)