”Se non possono venire i candidati da noi, andremo noi da loro”. Ospite ieri mattina di Cominciamo bene, in diretta su Raitre, Giovanni Floris, ‘orfano’ di Ballarò, sospeso fino alle elezioni come gli altri approfondimenti di prima e seconda serata dal consiglio di amministrazione della Rai, ha lanciato l’idea di un talk show itinerante tra le Regioni.
”Abbiamo già contattato gli staff di alcuni candidati e altri ne contatteremo oggi – ha detto Floris – proponendo loro di ospitare nei capoluoghi di regione un talk itinerante. Si potrebbe fare in un teatro, o in un qualsiasi luogo pubblico, dovunque insomma, visto che non possiamo andare in onda. Potremmo chiedere di organizzare questi confronti all’Ordine dei giornalisti o alla Fnsi, magari a Genova, oppure a Torino, oppure a Bari o in altre città”. ”Non rinunciamo al nostro ruolo di giornalisti: cercheremo la notizia, la gestiremo in diretta, assicureremo come sempre obiettività e parità di trattamento ai partecipanti. Lo avremmo voluto fare dallo studio il martedì sera, ma non possiamo. Se i candidati che abbiamo contattato saranno disponibili, lo faremo … a casa loro! Ci teniamo a lavorare, tanto più in un momento cruciale della vita democratica come sono le elezioni. Testeremo sul campo – ha concluso – l’effetto che fa un talk a telecamere spente”. “E’ certamente apprezzabile e sostenibile la disponibilità dichiarata da Giovanni Floris", ha dichiarato la Federazione Nazionale della Stampa Italiana in un comunicato diffuso subito dopo la trasmissione. "I giornalisti non potranno mai accettare l’intrusione dei poteri nella sfera della loro autonomia professionale, né farsi dettare l’agenda e il sommario del proprio lavoro dalla politica – ha continuato il sindacato – La Fnsi continua a ritenere irragionevole la delibera della Commissione di Vigilanza e lesiva dell’interesse collettivo quella assunta, a maggioranza, dal Cda della Rai, che hanno determinato la sospensione di trasmissioni come Porta a Porta, Anno Zero, Ballarò, L’ultima Parola. Per queste ragioni, il Sindacato dei giornalisti resta a disposizione perché il lavoro di queste trasmissioni non si interrompa e venga proposto dagli autori e conduttori alla libera fruizione dei cittadini, nei teatri, come nelle piazze, e rilanciato da tutte le emittenti che riterranno di poterlo fare. Allo stesso tempo la Fnsi attende con fiducia l’istanza all’AGCOM perché compia un “immediato, indifferibile intervento per il ripristino delle trasmissioni negate, sia perché è stato cancellato il diritto dei giornalisti di svolgere il proprio lavoro professionale sia perché un enorme platea di utenti è stata privata di approfondimenti importanti tipici del servizio pubblico”.