“La trattazione degli affari, che ai sensi delle norme vigenti non siano attribuiti alla specifica competenza dei dirigenti, nell’ambito delle materie di competenza del soppresso ministero delle Comunicazioni, e nello specifico le materie relative ai settori delle poste, delle telecomunicazioni, delle reti multimediali, dell’informatica, della telematica, della radiodiffusione sonora e televisiva, delle tecnologie innovative applicate al settore delle comunicazioni”.
Sono queste le deleghe formali che il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha assegnato al sottosegretario Paolo Romani.
Al quale spettano anche “la definizione dei criteri generali in materia di ausili finanziari a terzi e determinazioni di tariffe, canoni e analoghi oneri a carico di terzi; le richieste di parere al Consiglio di stato nei procedimenti relativi ai ricorsi straordinari al capo dello Stato, le risposte alle interrogazioni in rappresentanza del ministro, nonché la firma dei decreti di variazione di bilancio concernenti i capitoli dei relativi centri di costo”.
Con specifici provvedimenti il ministro potrà delegare al sottosegretario, “di volta in volta, la presidenza delle commissioni e dei comitati operanti nell’ambito delle materie delegate nonché l’esercizio di attività inerenti i rapporti internazionali ed i rapporti con organi costituzionali o ausiliari del Governo”.
L’onorevole Romani deve, inoltre, “seguire i lavori parlamentari sia nelle assemblee sia nelle commissioni per le materie attinenti le competenze delegate, riferendone al ministro”.
A stabilirlo è il decreto ministeriale del 9 luglio, pubblicato oggi in “Gazzetta ufficiale”.