In un mondo perfetto non avremmo assistito ad una conferenza stampa di presentazione così enigmatica come quella messa in scena da La7, per presentare il proprio palinsesto autunnale. Se per apparire sui giornali è necessario insultare Vespa, Mediaset e Rai, allora significa che il panorama televisivo italiano è veramente alla frutta. In questo momento però la Cenerentola della tv italiana, che tanto si batte per sopravvivere fuori dal duopolio, non può fare altro. Ci sono delle contraddizioni che non possono essere sciolte nell’arco di qualche mese e quindi Giovanni Stella (amministratore delegato di Telecom Italia Media), Lillo Tombolini (direttore di rete) e Antonello Piroso (direttore della testata giornalistica) sono stati costretti a presentare ai giornalisti, come se niente fosse, un palinsesto televisivo un po’ raffazzonato. L’autunno di La7 sarà principalmente basato su news e sport, con grande attenzione agli spazi dedicati agli approfondimenti e all’attualità. I pesi gravano quindi tutti sulle spalle di Antonello Piroso che, come uno sherpa di altri tempi, si trova costretto a fare i salti mortali per mandare avanti la baracca. Con i big della rete che fanno i capricci: la Bignardi è data per partente, Gad Lerner fatica a trovare una collocazione che gli dia soddisfazione. Unica nota positiva è l’arrivo di Lilli Gruber alla conduzione di Otto e Mezzo. Piroso quindi si trova a dover ricoprire un ruolo di grande responsabilità. E ha mostrato di avere tutta la grinta per farlo, permettendosi anche di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, in relazioni agli screzi in casa La7 e alla situazione della televisione italiana. Da qui le frasi su Bruno Vespa (“Più che Porta a Porta dovrebbe chiamarsi Bocca a Bocca, nel senso di rianimazione”), Mentana (“a volte fa battute alle quali ride solo lui”) e Rai (“avrebbe bisogno di una bella svecchiata, ma fa comodo a tutti che rimanga così com’è”). Calato il sipario però è tempo di lavorare e produrre risultati. I picchi di share di La7 sono ancora piuttosto bassi, ma la determinazione dei volti giovani di cui la rete è costituita rimangono una ragione per sperare in un rapido miglioramento. (Davide Agazzi per NL)