“Paese Sera” torna in edicola in veste di quotidiano nazionale apolitico

A due imprenditori calabresi, già impegnati con una pubblicazione regionale nel settore della carta stampata, il compito di conferire nuovo vigore alla testata giornalistica romana in passato controllata dal PCI


Con l’obiettivo di diffondere inizialmente 70-80 mila copie giornaliere su tutto il territorio nazionale, al costo di un euro, entro fine anno tornerà in edicola Paese Sera (nella foto l’edizione del 17 marzo 1971). Sospesa la pubblicazione nel 1994, a seguito di complicatissime vicissitudini politico-editoriali, il 19 gennaio di quest’anno è stata siglata la cessione della Paese Sera S.r.l. ai due imprenditori calabresi, Fausto Aquino e Pietro Citrigno, già proprietari di “Calabria Ora”, giornale nato due anni fa e che oggi tra Reggio Calabria, Vibo Valentia, Crotone, Catanzaro e Cosenza, conta oltre 10.000 lettori ogni giorno.
Fondato nel 1949, allora baluardo della libertà d’informazione e costola della sinistra post-bellica con una tiratura di 400.000 copie, il quotidiano sarà riproposto nell’oramai classico formato tabloid semi-full color; strutturato su 64 pagine (chapeaux!), non coltiverà più alcuna velleità politica. La linea editoriale decisa, infatti, coincide con la mission che gli attuali editori hanno già fissato, sintetizzandola nell’idea di “raccontare i fatti con obiettività per costruire un giornale che riprenda lo spirito controcorrente di Paese Sera anche se non per quanto riguarda le battaglie politiche. Non sarà un giornale politicizzato, si occuperà appassionatamente di notizie, cronaca e condurrà importanti battaglie civili” (Italia Oggi, 05/02/2008, p. 31). Ancora, per salutare il lancio del nuovo progetto, dalle colonne della loro testata calabrese, Aquino e Citrigno si premurano di specificare ulteriormente il leit-motiv della loro ultima acquisizione: ricoprire uno spazio ancora libero nel mercato della carta stampata, che solo apparentemente si presenta come saturo, per “esportare in Italia il modello editoriale calabrese”, dimostrando tutte le potenzialità imprenditoriali della regione in questo settore (http://quomedia.diesis.it).
Nessuna indiscrezione trapela in merito al nome che terrà in mano le redini della redazione. Per il momento, al vaglio dell’amministratore designato Nunzio Aquino, c’è una rosa di nomi composta sia da giovani professionisti, che da prestigiose firme del giornalismo nazionale: “il prescelto sarà colui con il quale durante gli incontri scatterà l’affinità giusta”, asserisce causticamente il manager (Italia Oggi, 05/02/2008, p. 31).
Interessanti novità anche sul fronte della collocazione geografica della sede della testata, che rimarrà a Roma, ma con una succursale a Milano Appare verosimile, se il piano editoriale di creare peculiari pagine di cronaca locale in determinate città italiane, attualmente al vaglio dei manager del gruppo andrà in porto, prevedere gruppi organizzati di giornalisti a Paleremo, Bologna, Torino e Napoli. Ulteriormente, il redivivo “Paese Sera” potrà contare anche su di una cospicua serie di collaborazioni remote su cui al momento, però, lo staff direzionale non vuole sbilanciarsi rimanendo sempre da pianificare un efficiente collegamento con il cuore del giornale.
Per quanto concerne raccolta pubblicitaria (qui, in sostanza, si gioca gran parte della partita) e stampa del quotidiano, attualmente, in base a quanto si vocifera, sono in corso trattative con tre importanti concessionarie nazionali; le tipografie che coopereranno per la stampa del cartaceo, invece, dovrebbero essere due, una collocata nel centro-nord Italia e l’altra nel centro-sud.
Insomma, un business plain che gli editori stanno ancora ultimando e che dovrebbe consentire a “Paese Sera” di navigare sicuro nell’ambito del panorama dell’informazione nazionale. Certamente da scongiurare l’esperienza del “Quotidiano della Sera”, il quale, dopo sei mesi dalla prima uscita e con il dichiarato obiettivo di ripercorrere il solco delle embrionali edizioni pomeridiane di “Paese Sera” e “Momento Sera”, ha dovuto chiudere i battenti lo scorso mese di ottobre. (Stefano Cionini per NL)

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