Piano nazionale anticorruzione e osservatorio sulla corruzione, banca dati lavori pubblici ed esaltazione della trasparenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Sono questi gli strumenti scelti dal Governo per prevenire la corruzione nelle pubbliche amministrazioni, approvando, nel Consiglio dei Ministri dell’1 marzo 2010 il disegno di legge contro la corruzione. Costituiscono il disegno di legge il Piano nazionale anticorruzione e la trasparenza per ridurre i rischi anticorruzione nella PA; la Disciplina degli Enti locali per rafforzare i controlli e dettare i criteri di eleggibilità nelle cariche elettive e le Norme sanzionatorie. In particolare, quanto al Piano anticorruzione ciascuna amministrazione centrale indica il grado di esposizione al rischio di corruzione dei propri uffici, le misure organizzative necessarie a fronteggiare tale rischio, le procedure di selezione, la formazione e rotazione dei funzionari che operano in settori sensibili, le soluzioni (anche normative) per prevenire ed individuare gli illeciti. Quanto ai Controlli sugli Enti locali, saranno migliorati i controlli sul piano della funzionalità, della spesa e dei controlli strategici. Infine, riguardo alle norme sanzionatorie, è previsto che, chi abbia ricoperto la carica di Presidente della Regione non possa essere candidato ad alcuna carica elettiva né ricoprire incarichi di governo o di amministrazione in Enti pubblici nazionali o locali; che sia ampliato il numero delle sentenze definitive di condanna ostative alla candidatura alle elezioni provinciali, comunali e circoscrizionali e all’assunzione di importanti cariche negli Enti locali.