Curioso che certi esempi di buona amministrazione giungano dagli organi più bistrattati del Ministero dello Sviluppo Economico: gli Ispettorati territoriali.
Succede infatti che in questi giorni le emittenti aventi impianti insistenti in Liguria stiano ricevendo delle comunicazioni dall’organo regionale del MSE-Com che avvertono che "in alternativa alla comunicazione cartacea, questo Ufficio ha predisposto una nuova pagina sul sito dell’Ispettorato Territoriale Liguria, per consentire alle emittenti una verifica tempestiva dell’apertura dei procedimenti a seguito delle istanze presentate in base a quanto disposto dagli art. 7 ed 8 della legge 241/90". Le note proseguono spiegando che "ai sensi del richiamato art. 7, le società terze, che operano a frequenze che possono risultare controinteressate al procedimento, potranno prenderne atto e far pervenire le proprie osservazioni, pertinenti all’oggetto, entro 15 giorni dalla data di inserimento del relativo procedimento, fermo restando il diritto dei soggetti partecipanti di prendere visione della documentazione agli atti del procedimento (L. 241/90, art. 10). Resta ferma la tutela prevista, a seguito di eventuali segnalazioni interferenziali durante il periodo di sperimentazione, stabiliata dalle leggi speciali". Le comunicazioni illustrano le informazioni che saranno riportate sul web: protocollo dell’istanza; nominativo emittente; frequenza o canale operativo, dislocazione dell’impianto e tipo di variazione richiesta; data di avvio; responsabile del procedimento e relativo numero telefonico. L’accesso alla pagina www.comunicazioniliguria.it/login.php è condizionato da "username" e "password" e permette la visualizzazione dei procedimenti inerenti le emittenti televisive o radiofoniche in base allo "username" assegnato. Con le singole note sono assegnati degli "username", mentre le emittenti dovranno indicare il nominativo della persona a cui fare riferimento, il numero telefonico e la relativa e-mail a cui sarà successivamente inviata la password per l’accesso. Un’iniziativa, quella attuata dall’I.T. Liguria, che qualche anno fa era stata tentata dall’I.T. Lombardia, che però aveva rapidamente abbandonato la procedura, presumibilmente per i cronici problemi organizzativi che affliggono quella sede. Auguriamo ovviamente maggior fortuna al progetto ligure, confidando che questo buon esempio di adeguamento della P.A. ai tempi abbia una rapida, diffusa e piena applicazione a beneficio del rapporto con gli operatori. A proposito: chissà se Brunetta apprezzerà?