Dai dati Comscore emerge la quasi totale coincidenza tra utenti attivi sul web e utenti fruitori di servizi entertainment. La situazione che si va delineando, però, mette in luce come gli OTT italiani non stiano investendo sufficientemente sul pubblico giovane, ossia gli utenti di domani, lasciando terreno libero agli svod internazionali che spopolano nelle fasce d’età più basse.
Il settore entertainment
In Italia, il settore entertainment del web è ormai prossimo a raggiungere la massima quota di fruitori sul totale di utenti della rete. Infatti, su 41 milioni di italiani attivi su internet, 39,6 sono consumatori di intrattenimento in streaming. Si tratta del 96% del totale; una cifra che, a questo punto, non registrerà più picchi significativi.
Comscore
Il parametro che invece può aumentare nel contesto della fruizione online è quello del tempo speso per singolo utente. È questo infatti l’aspetto fondamentale nell’analisi degli ascolti di una piattaforma streaming. Come messo in evidenza da Comscore, questo dato è in continua crescita, con un aumento del 6,6% a gennaio rispetto a dicembre, che a sua volta aveva fatto registrare un +7% sul mese precedente.
Non è un paese per giovani
Un parametro importante riguardante la fruizione dei contenuti di un OTT è l’età media degli abbonati. Questo aspetto, infatti, offre un’istantanea del target di una piattaforma (che sia o meno quello a cui davvero si puntasse). Da questo punto di vista, sempre dai dati Comscore, si nota come i player nostrani siano orientati (volenti o nolenti) verso un pubblico over 45, che pesa non meno della metà degli utenti. Ma, se Mediaset Play, nonostante un 50% di pubblico adulto, trova un sostanziale equilibrio tra le altre fasce di età (18-24, 25-34 e 35-44), La7 e RaiPlay registrano percentuali di giovanissimi preoccupanti, con il servizio della rete di Cairo che tocca addirittura il 2% nella fascia 18-24.
Entertainment e sport
Va poco meglio a RaiPlay che nella stessa fascia d’età raggiunge il 10%. Le proposte streaming del servizio pubblico e di La7 rispecchiano, per scelta, i palinsesti dei rispettivi canali lineari: notoriamente senza grande appeal sui giovani. Non è migliore la situazione di player come Prime Video, Dazn e Sky Go, il cui pubblico è più sviluppato nella fascia d’età medio-alta. Complice sicuramente la presenza importante dello sport e soprattutto del calcio, il cui pubblico più numeroso è quello adulto.
Netflix e Twitch
Tra gli OTT internazionali, quelli che vanno per la maggiore tra i giovani sono invece Netflix e Twitch. Tra i due, la seconda piattaforma è quella che registra il maggior successo nella fascia d’età 18-24 (34%) e in quella 25-34 (23%). Va però specificato che quest’ultima è un servizio di intrattenimento, ma di un tipo totalmente diverso dalle altre nominate.
Il caso Twitch
Infatti, su Twitch, i contenuti proposti sono spesso e volentieri in diretta, con la possibilità per gli utenti, di partecipare all’evento grazie all’apposita chat, attraverso cui è possibile comunicare con gli altri spettatori e con il content creator stesso. Inoltre, la piattaforma di Amazon, permette di offrire contenuti gratuiti con l’inserimento di pubblicità (freemium). Un aspetto, questo, che sicuramente contribuisce al successo di Twitch tra i giovani.
Corsa allo svod
Al netto, però, di queste possibilità, la grande popolarità della piattaforma è dovuta in primis ai contenuti (live streaming di videogiochi su tutti). Seguire l’esempio di contenuti e di fruizione di Twitch è quasi impossibile per le altre piattaforme, ma è possibile prendere spunto per un’apertura ad un pubblico più giovane, soprattutto da parte dei player italiani che invece rischiano di perdere la corsa degli svod, in favore dei servizi internazionali. (A.M. per NL)