La società guidata da Reed Hastings non sta passando un momento roseo, tra polemiche, cali in borsa e divergenze interne. In questo mare di problemi, chi sta avendo la peggio sembrerebbero essere i dipendenti del colosso OTT, che starebbe attuando licenziamenti massicci, soprattutto sul continente americano.
Netflix e i suoi dipendenti
Non è sicuramente il migliore dei momenti per essere un dipendente Netflix: dopo le recenti dichiarazioni della società riguardo il rapporto tra convinzioni personali e contenuti trattati sul posto di lavoro, arriva un’altra cattiva notizia. Il servizio streaming più famoso al mondo, infatti, annuncia pesanti licenziamenti.
Etica e pratica
Dopo aver lasciato a casa alcuni elementi che avevano apertamente manifestato contro la linea editoriale dello svod, Netflix ha dato il ben servito a parecchie decine di membri dell’organico. Il motivo, questa volta, non è certo di natura etica, bensì più pratica.
Giù la borsa, giù i dipendenti
Dopo il recente calo in borsa della società (e di tutto il settore streaming), sono arrivati i primi tagli sui costi e di conseguenza sul personale. Infatti, in USA e Canada sono già stati licenziati 150 dipendenti a tempo pieno, oltre a 70 part time (prevalentemente impiegati nell’animazione) e un numero imprecisato di free lance.
Il calo in borsa
Riguardo il calo in borsa in questione, si sta parlando di una perdita del 72% in sei mesi. Le azioni Netflix, infatti, sono passate dai 700 ai 190 dollari, un calo vertiginoso, che è da attribuire all’interruzione della crescita degli abbonati. La diminuzione conseguente dei ricavi e del valore delle azioni della società ha costretto i vertici dello svod ai tagli di cui sopra.
Sempre meno utenti
La piattaforma ha subìto infatti un negativo di circa 200 mila abbonati durante il primo trimestre 2022 e prevede un segno rosso ancora peggiore per il secondo. Ma non basta: nei prossimi tre mesi, Netflix dovrebbe perdere due milioni di utenti.
Ma Netflix resiste
Nonostante queste perdite da capogiro, il servizio on demand di Reed Hastings rimane il primo del settore svod a livello mondiale con 221,6 milioni di abbonati. A seguire, il gruppo Disney che comprende, tra gli altri, la piattaforma omonima, Hulu e Espn.
2024 anno di svolta?
Il pacchetto della società di Burbank conta 205,6 milioni di sottoscrizioni e si prepara a raggiungere – da stime interne – quota 260 entro il 2024. Da quel momento, Disney comincerà a trarre utili dalle proprie attività nel settore svod e, sempre da previsioni, supererà Netflix per share. (A.M. per NL)